Nella prima gara del week end a Jeddah in Arabia Saudita Liam Lawson si impone in una corsa piuttosto rocambolesca con due Safety Car e una Virtual. Anzitutto, rispetto alle qualifiche, vi sono una serie di penalizzazioni, di cui la più eclatante è quella di Doohan che per delle irregolarità sulla quantità minima di benzina da avere a fine qualifica viene retrocesso in ultima posizione. Altra news è l’assenza di Boloukbasi, dichiarato unfit per la gara dopo l’incidente avuto nelle libere.
La gara parte senza troppi intoppi, con Hauger autore di un super start che gli permette di mantenere la prima posizione, mentre Hughes, che partiva secondo, sbaglia lo start e viene scavalcato da Williams e Iwasa, resta invece quinto Lawson. Passa appena poco più di un giro e Cordeel va a sbattere contro le barriere, causando una prima Safety. Alla fine del sesto giro quest’ultima rientra, ma nella ripartenza Doohan tampona Sargeant e causa nuovamente l’uscita della Safety Car. In questo momento avviene un episodio controverso della gara: infatti nel primo passaggio sul rettilineo Hauger transita per la corsia dei box, mentre tutti gli altri no, perdendo così posizioni e scivolando da primo a dodicesimo, ma perchè? Dai team radio fra il pilota e il team si evince che il team aveva chiesto per due volte alla direzione gara, in seguito ad una comunicazione di quest’ultima, se si dovesse transitare nella corsia box o meno, ricevendo risposta affermativa. Tuttavia, la direzione deve aver successivamente cambiato idea, chiudendo la pit lane, come emerge anche dagli on board dei piloti dove si vede chiaramente una X lampeggiante sui pannelli luminosi che indica appunto la chiusura della pit lane. Hauger rientra comunque, Williams, che era secondo no e come lui tutto il gruppo. Questo costa oltre che le 11 posizioni già menzionate, un ulteriore penalità al pilota della Prema: 10 secondi di stop and go, che lo mettono di fatto fuori gara.
Giungiamo così al tredicesimo giro, dove finalmente la gara riparte, con Hughes e Lawson che passano immediatamente Williams e si portano in prima e seconda posizione. Al quindicesimo giro Vips passa Iwasa, in difficoltà come passo gara, e Drugovich passa Armstrong. Nei giri successivi Vips e Drugovich continuano ad animare la corsa con la loro rimonta (partivano infatti sesto e decimo) sorpassando rispettivamente Williams e Iwasa. Al diciottesimo giro avviene il sorpasso chiave della gara, con Lawson che passa Hughes e si prende la testa della corsa, poco prima che Armstrong si giri causando una Virtual. Quest’ultima termina proprio per l’ultimo giro, con Drugovich che passa anche Williams e soprattutto il bellissimo duello tra Vips e Hughes, che vede l’estone trionfare proprio al fotofinish per la seconda posizione. La classifica finale vede quindi Lawson vincere e prendersi la vetta della classifica piloti, Vips secondo che si porta a casa anche il giro veloce e Hughes a completare il podio. Quarta posizione per Williams, che precede un eccellente Drugovich, Verschoor, Iwasa e Boschung che chiude ottavo e si porta a casa un punticino. Completano la top 10 Daruvala e Marino Sato. Gara incolore per Theo Pourchaire che non riesce a risalire molto dalla diciottesima casella da cui partiva dopo i problemi avuti in qualifica, concludendo solo quindicesimo, mentre gara da dimenticare per Hauger che chiude ultimo e staccato dopo la penalità sopramenzionata.
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