Esulta un americano a Spielberg nella F2 Sprint
Torna il nome Ford sul gradino più alto del podio dal 1982 anche se non fa riferimento allo storico motore statunitense. Ma è comunque sempre un americano, Jack Crawford, a festeggiare in questa Sprint. Una gara caratterizzata dalle condizioni umide della pista.
Una Sprint insidiosa appunto per il cambio del tracciato da bagnato ad asciutto con alcuni che so sono fatti sorprendere uscendo. Tra questi da segnalare Darivala e Fittipaldi. La partenza con una pista che si andava ad asciugare e l’uscita del pilota indiano subito hanno rimescolato le carte. A farne le spese più di tutti é stato Arthur Leclerc che partiva avanti e si è ritrovato nelle retrovie.
Gara difficile per tutti i primi 4 del Mondiale e che al momento si giovano il titolo. Come sempre, in queste situazioni, a sorridere è chi si trova più avanti. Infatti Vesti, arrivato a un passo dell’ottava posizione che era l’ultima a punti, mantiene invariato il distacco sugli inseguitori. Come sempre in Austria si è parlato di Track Limits. Tuttavia sono state le infrazioni sotto Safety Car ad avere intrattenuto i fan delle penalità. Alcune saranno risolte dopo la gara.
Interessante sarà vedere come reagiranno i vari protagonisti. Infatti i primi 8, cioè quelli che hanno mosso la classifica quest’oggi, dovranno cercare sulla gara lunga di confermarsi competitivi e sperare soprattutto che i big four facciano un nuovo passaggio a vuoto per rientrare in classifica e coltivare nuovi sogni. Discorso quasi radicalmente opposto per chi ha creato un bel solco rispetto al resto della griglia.
Di sicuro ha una bella opportunità il leader Frederik Vesti che parte davanti a chi gli è in una ancora lontana scia. Sarà un primo vero test di maturità per il danese che si troverà a scegliere tra la gestione del suo vantaggio senza rischi e il coraggio di cercare di provare a vincere domani. Dovesse farcela inizierebbe a mettere un prima importante pietra sulla F2.
Non dovranno prendere altri vuoti d’aria i vari Pourchaire, Iwasa e Bearman (che ha perso i punti proprio per pochissimo) se vogliono impedire che vi sia una precisa direzione del trofeo più ambito. Anche per loro si impone il bivio tra sicurezza o linearità e il rischio consapevoli che un errore potrebbe porre fine a molte velleità e desideri.
Bella invece la conferma del francese della ART Martins che trova continuità dopo la bella prestazione in Spagna. Supera parecchi piloti (tra cui un frettoloso Verschoor che in lotta per la prima posizione, si è girato e ha concluso la gara in ghiaia) e si pone a ridosso della top 5. Dovesse confermare questo stato di forma potrebbe iniziare a sperare quantomeno di entrarvici.
Gioisce finalmente anche Novalak che trova punti e ossigeno per una classifca che al momento recitava soli due punti come bottino. Il pilota francese, insieme al connazionale arrivato secondo, danno vita a un asse anglo transalpino in terra austriaco. Anche lui è chiamato a confermarsi domani per evitare resti un fuoco di paglia guadagnato con grande astuzia e ritmo.
Jack Crawford quindi si prende la soddisfazione di esultare e risalire un pochino la classifica dopo lo zero di Barcellona. Salgono con lui sul podio appunto anche Martins autore di una bella rimonta e poleman per la gara di domani e Novalak bravissimo a risalire e ad attaccare nel finale un Correa troppo timido che si 3 visto sfilare anche da Hadjar. Un podio inedito e formato dalla ”classe operaia” di questo Mondiale finora e che può essere di buon auspicio forse anche per i piloti della classe regina come Norris e Hulkenberg.
Non rimane che attendere la Feature Race di domani dove i big del campionato vorranno subito rifarsi dei non punti presi qui. Auf Wiedersehen.
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