La gara è solo il contorno
Risultati Zandvoort? iil francese Novalak vince questa pazza Feature Race. Festeggia chi era l’ultimo dei piloti che avesse raccolto punti in questo campionato. Tutto in linea con quanto accaduto tra le insidiose curve olandesi in una delle piste più tecniche del Mondiale
Dopo la non Sprint di ieri lo scenario che si è presentato ai piloti era uno dei più temuti. Condizioni miste, pista con strisce di bagnato in alcuni punti e di asciutto in altri.
Già dalla partenza si è capito che la gara sarebbe stata caratterizzata, più che dal suo andamento, da chi fosse riuscito a sopravvivere (sportivamente parlando) a questo cavallo impazzito.
Subito fuori Doohan. Vesti che si gira e vola in fondo allo schieramento. Correa che tampona Bearman e quasi vanno fuori. Insomma il buongiorno lo si è visto dal mattino.
In questo marasma è stato bravissimo Novalak che partiva a metà schieramento e con un ottima strategia ha saputo cogliere la sua opportunità tagliando per primo il traguardo senza troppi patemi qui a Zandvoort. Il francese dovrà usare questo ottimo risultato per concludere le ultime garedel campionato con rinnovato entusiasmo.
Festeggia finalmente anche la Trident dopo un’annata difficile costellata di errori e momenti negativi
I contendenti al titolo sono la portata principale
Cosa significano in olandese le parole Zand e Voort? Rispettivamente <sabbia> e <forte> e quindi unendo il tuttodiventa <forte di sabbia>. Mai definizione più esatta per chiunque oggi avesse un’opportunità per chiudere, ribaltare o rientrare nella lotta al titolo di campione di F2.
Un alloro agognato, ma che sembra creare la sindrome da braccino corto a chi voglia avvicinarsi.
Clamoroso quello che avviene tra i giri 11 e 12. I primi della classifica Pourchaire e Vesti si ritrovano a salutare la gara prematuramente. Il primo per un suo errore commesso con gomme fredde dove va a forzare il ritmo e perde il controllo della vettura in curva 7.
Peggio va a Vesti che per un problema tecnico al pit perde entrambe le ruote posteriori. Il terzo ritiro nelle ultime 3 Feature Race viene ”salutato” da un bellissimo e simpatico team radio di chi lo inseguiva che narrava cosa stesse accadendo.
Ovviamente il pilota danese era una furia per quanto accaduto, ma rivedendo il replay non sembra ci sianograndi errori da parte dei meccanici.
A inizio gara, dopo la prima Safety, ci ha pensato anche Iwasa a rinunciare a fare punti iridati quando alla curva Tarzan va lungo e colpisce l’incolpevole Maini. Penalità di 10 secondi (ne fioccano parecchie in questa Feature) e gara compromessa per il giapponese che dulcis in fundo alla fine dell’ultimo giro tocca le barriere all’uscita dell’ultima curva.
Per concludere questo valzer gattopardesco del <Cambiare tutto perchè nulla cambi> ci pensano Bearman e Martins che vanno in lotta e a curva 3 (una delle paraboliche in salita) si toccano. Il pilota Prema va a toccare violentemente le barriere con la parte destra della vettura e si deve ritirare poco dopo. Il francese della ART invece viene penalizzato e conclude nono.
Alla fine il podio non può che essere inedito con primo Novalak, secondo Maloney e terzo Crawford. Prima di questa gara tutti e 3 non facevano i punti del quinto nel Mondiale ovvero Martins.
Risultati Zandvoort: chi festeggia?
A esultare è la Francia sia con il vincitore, sia con l’ART che vede sempre più vicina la possibilità del titolo Costruttori, ma soprattutto Pourchaire.
Doveva essere un weekend difficile per il leader e così è stato, ma complici la non disputa della Sprint di ieri e i disastrosi ribaltamenti di oggi non perde nulla sui principali inseguitori e le gare diminuiscono (2 Sprint e 2 Feature a Monza e Abu Dhabi).
Manca ancora il vero padrone di questo Mondiale e ancora due sono le tappe per evitare che si dica che questo sia stato il titolo delle occasioni mancate.
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