Questa stagione di Formula 2 è stata lunga, spezzettata, emozionante e con molte sorprese, ma è giunta al termine ed è ora di bilanci. Non si può non partire che da Oscar Piastri, rookie e vincitore del campionato con 254.5 punti, 11 podi, di cui 6 vittorie e ben 5 pole di fila ottenute negli ultimi cinque appuntamenti. Nell’analisi di metà stagione, avevo messo in evidenza soprattutto la costanza di rendimento che aveva avuto il pilota della Prema nei primi appuntamenti, che gli aveva permesso di issarsi in testa alla classifica già allora, tuttavia, il cambio di rendimento, in positivo, avuto da Piastri nella seconda parte di stagione, è stato impressionante e ha davvero messo in luce un talento raro. Per rendere idea dell’impresa fatta da Piastri, ossia campione di Formula 3 e di Formula 2 da rookie, solo due piloti ci erano riusciti negli ultimi dieci anni: Charles Leclerc e George Russell. Il club è di quelli esclusivi, tuttavia il giovane australiano non ha dalla sua budget di sponsor importanti e facendo parte di Alpine, come Accademy, di sedili in Formula 1 non ce n’erano, come purtroppo avevo temuto già mesi fa. Lo attende ora una stagione da terzo pilota per il team transalpino, ma la percezione del rischio di poter perdere questo pilota e non vederlo mai in Formula 1 è molto concreto.
Seconda posizione per l’altro pilota della Prema, Robert Shwartzman che per il secondo anno di fila viene messo in ombra dal compagno di squadra: l’anno scorso fu Schumacher, quest’anno Piastri. La stagione del russo non si può certo definire negativa tuttavia: con 192 punti, 8 podi, di cui 2 vittorie, il bottino non è certo magro, soprattutto se consideriamo che nella prima parte di stagione era 12 punti sotto a Zhou e alla fine ha concluso 9 punti sopra al cinese. Il pilota dell’Accademy Ferrari tuttavia non è mai riuscito a mostrare, durante il corso della stagione, quel guizzo che potesse far dire “questo giovane è da Formula 1”, cosa che invece aveva fatto intravedere ad inizio della scorsa stagione. Attualmente i sedili in Formula 1 sono pochi e il tasso di turnover non è molto alto, quindi Shwartzman dovrà giocarsi le sue ultime carte la prossima stagione, con un team che non sarà più Prema, visto che il russo ha già annunciato la loro separazione tramite i suoi social.
Guanyu Zhou completa il podio virtuale con 183 punti, una pole alla prima gara in Bahrain e 9 podi, di cui ben 4 vittorie. Dare un giudizio sulla sua stagione è complicato: un po’ perchè l’annuncio del suo approdo in Formula 1 dal 2022 può averlo condizionato, un po’ perchè il paragone con Piastri rischia di sminuirlo eccessivamente. Partiamo dalla prima questione: quanto può aver influito la certezza di passare in Alfa Romeo sulle sue prestazioni? Sinceramente non penso così tanto, visto che comunque il pilota cinese della Uni Virtuosi non ha avuto particolari cali di rendimento (o picchi) durante la stagione, ma ha sempre tenuto le stesse performance: molto bravo quando parte davanti a tenere un bel ritmo e a gestire le gomme (i tre anni di esperienza in categoria hanno sicuramente aiutato). L’altra faccia della medaglia è un pilota che però quando parte da centro gruppo, magari per effetto del ribaltamento della griglia, spesso si perde, non è particolarmente efficace nei duelli e finisce per fare gare incolore. Per quanto riguarda la questione del confronto con Piastri c’è da spezzare una lancia per Zhou: senza negare il fatto che Piastri fosse un rookie e lui fosse alla terza stagione in Formula 2 e che in pista Piastri l’ha oggettivamente battuto e non di poco, si può dare come attenuante che la Prema è stata almeno nelle ultime due stagioni la macchina chiaramente migliore sotto certi aspetti (penso alle partenze) e che quindi se forse Zhou ne avesse guidata una sarebbe andato un pochino meglio. Tuttavia sottolineo, che le prestazioni di Piastri, soprattutto in qualifica, mi sento di dire che sono assolutamente merito del pilota visto i distacchi che rifilava a tutti nelle ultime uscite, compagno compreso. Ricordiamoci inoltre che di “piloti paganti” in Formula 1 ce ne sono sempre stati e non dovremmo scandalizzarci più di tanto per questo, piuttosto bisognerebbe chiedersi come fare per aiutare piloti con pochi sponsor, ma davvero talentuosi, penso a Piastri, ma anche ad un De Vries, ad entrare in Formula 1.
Vorrei ora parlare di due piloti che per motivi diversi avrebbero forse potuto sperare in un qualcosa di più, ma si sono persi durante la stagione, ossia Dan Ticktum, che ha chiuso quarto con 159.5 punti e Vips che ha chiuso sesto con 120 punti. Il primo avrebbe certamente potuto sperare in un sedile in Formula 1 con la Williams visti i buoni risultati (7 podi di cui due vittorie) e la partenza di Russell, se non fosse che si è separato dall’Accademy della Williams a seguito di insulti rivolti a Latifi durante uno stream (anche se va detto che secondo il pilota britannico la separazione è avvenuta prima). Peccato, perchè il Ticktum pilota non è niente male, ma il rischio che questa cosa gli sia costata la carriera è molto alta. Per quanto riguarda Vips invece aveva iniziato bene la prima metà di stagione con 4 podi, di cui due vittorie, salvo poi ottenere solamente altri due podi in tutta la seconda metà di stagione. Personalmente, ora come ora, ritengo che anche per Vips la prossima sarà una stagione da ultima chiamata, perchè in casa Red Bull sono tanti i giovani che spingono, a partire dal compagno in HiTech questa stagione, ossia Lawson, ma soprattutto Hauger e Doohan, che la prossima stagione saranno i candidati principali ad essere le sorprese dell’anno.
Gli ultimi due piloti su cui vale la pena soffermarsi sono certamente Theo Pourchaire e Liam Lawson. Il primo, pilota francese del Sauber Junior Team, quest’anno in forza alla Art, nonostante la giovanissima età ha dimostrato di avere talento, anche se ancora chiaramente un po’ acerbo: nonostante ciò è stato comunque in grado di ottenere una pole, a Montecarlo, e 3 podi di cui ben 2 vittorie, di cui la prima lo ha fatto diventare il più giovane vincitore di un gran premio nella Formula 2, concludendo il campionato in quinta posizione a 140 punti. Sicuramente Pourchaire sarà uno dei papabili candidati per il titolo la prossima stagione, andrà quindi tenuto davvero sott’occhio. Liam Lawson, invece, è vero che ha chiuso solamente nono con 103 punti, ma considerando che arrivava in Formula 2 dopo un quinto posto in Formula 3, non so in quanti ad inizio anno lo avrebbero messo nella top 10 finale. Il pilota dell’Accademy Red Bull è stato tuttavia molto bravo a godersi la gioia di 3 podi, di cui una vittoria nella primissima gara dell’anno, oltre ad una pole position a Baku. Anche lui, come Pourchaire, è uno di quelli che non escluderei che possa giocarsi posizioni di vertice la prossima stagione.
Ultimo nota, ma non per importanza, bisogna complimentarsi con Prema per il secondo titolo costruttori consecutivo vinto in Formula 2, con addirittura un appuntamento d’anticipo, per aver regalato un’altra gioia a tutti i tifosi italiani in questo 2021, ma soprattutto per portare sempre in alto il nome dell’Italia nel motorsport ovunque nel mondo.
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