Si attendeva la pioggia, è arrivata la pioggia. Su un Albert Park bagnato Rafael Camara (Trident, nella foto) ha dato una dimostrazione di forza non indifferente, vincendo dalla pole una corsa – gara 2 – interrotta al sedicesimo di venti giri dopo che la pioggia si era fatta ancor più intensa con l’aspetto visibilità da non sottovalutare.
Riavvolgendo il nastro, onde evitare un eventuale avvio burrascoso, la direzione gara aveva deciso di cominciare con una serie di giri di formazione dietro la safety-car, al termine dei quali ci sarebbe stata una partenza lanciata. Tutto ciò ha senza dubbio fatto il gioco di Camara, che una volta dato il via libera ha subito dato una sensazione di evidente superiorità rispetto ai principali avversari.
A cominciare da Noah Stromsted, giovane Mercedes e compagno di squadra dello stesso Camara, campione uscente della Regional by Alpine. Secondo classificato davanti al positivo Theophile Nael (Van Amersfoort), il danese ha vissuto una domenica tutto sommato tranquilla dopo un sabato decisamente meno gioioso; discorso applicabile al team Trident tutto, che oltre a Camara e Stromsted ha piazzato Charlie Wurz in sesta posizione alle spalle dei bravi Nikita Bedrin e Tim Tramnitz.
Da rimarcare in particolar modo la condotta tenuta dalla stragrande maggioranza dei piloti, con solamente tre ritiri a referto; i primi due al giro 1 – Nikola Tsolov e Callum Voisin fuori nella zona della chicane di curva 9 e 10 dopo essersi toccati – e l’ultimo nel corso del tredicesimo passaggio: vittima Christian Ho, andato a sbattere in maniera piuttosto violenta contro le barriere site in corrispondenza della settima curva della pista
Weekend positivo per Martinius Stenshorne, ottavo e autore della mossa della gara su Ugo Ugochukwu alla staccata di curva 4. Con ogni probabilità ne aveva di più rispetto a Tasanapol Inthraphuvasak, ma la capacità di difesa del thailandese unita alla difficoltà delle condizioni non gli hanno permesso di scalare ulteriormente la classifica. Tra i talenti dell’academy McLaren si è inserito Roman Bilinski: dopo il podio in gara 1, ecco altri due punti.
Da sottolineare, a metà gara e in zona curva 13, un tamponamento di Matias Zagazeta ai danni del povero Alessandro Giusti (navigava appena fuori dalla zona punti), con il peruviano del team Dams punito per l’accaduto con dieci secondi di penalità sul proprio tempo finale. Piccola nota a margine: l’ordine di arrivo dei primi sette, da Camara a Inthraphuvasak, è stato esattamente lo stesso di quello che si è avuto in qualifica.
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