E’ il caso più discusso degli ultimi giorni, e continuerà a far parlare per un po’ di tempo. Daniel Abt era stato squalificato e multato dopo l’imbroglio messo in atto nell’ultima gara della Race at Home Challenge, una serie di gare virtuali organizzata dalla Formula E a scopo benefico con il sostegno di UNICEF. Il pilota tedesco era stato beccato a non correre, o meglio a far correre a nome suo il simracer professionista Lorenz Hoerzing. I sospetti sono nati già dalla fine della gara, quando Abt è finito terzo quando nelle corse precedenti non aveva fatto meglio del 15° posto. Essi però sono aumentati quando il pilota Audi non si è fatto vedere ed aveva la telecamera oscurata nelle interviste post-gara.
Smascherato l’inganno, Abt è stato squalificato dalla gara e multato di 10.000 euro, ma le conseguenze rischiano di essere ancora più pesanti. L’Audi Sport infatti ha deciso di sospendere il pilota tedesco, proprio in merito al fattaccio della gara virtuale. “Integrità, trasparenza e conformità alle regole sono le massime priorità per Audi: questo vale per tutte le attività in cui il brand è coinvolto, senza eccezioni. Per questo motivo, Audi Sport ha deciso di sospendere Daniel Abt con effetto immediato“, riporta il comunicato della casa tedesca.
Ma non è finita qui. Secondo alcune fonti come motorsport.com o The-Race, Daniel rischia seriamente di perdere pure il posto in Formula E. Un provvedimento estremo, che però non sarebbe il primo preso in questo periodo di gare virtuali. Infatti il pilota NASCAR Kyle Larson è stato licenziato dal team Ganassi dopo la pronuncia di un epiteto razzista durante uno dei suoi streaming su Twitch. Nel frattempo, ci sono già alcuni piloti come Antonio Felix Da Costa che sono pronti a dire addio agli streaming e alle gare virtuali. Motivo? Reputano eccessivi i provvedimenti presi verso Daniel Abt. Quando si dice che il gioco non è più solo gioco…
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