Un mese dopo la gara del Texas, la IndyCar torna in pista nel giorno di gara per assegnare punti per la seconda volta in stagione. A fare man bassa è ancora una volta Scott Dixon che ha conquistato la seconda vittoria stagionale. Il pilota di Chip Ganassi Racing ha ottenuto il successo dopo un capovolgimento di gara avvenuto al giro 36 con l’incidente di Oliver Askew all’ultima curva.
Il pilota della McLaren ha perso il posteriore della propria Dallara, che con l’effetto pendolo è finita contro le barriere, nel punto in cui Ralf Schumacher finì a muro in Formula 1. Nessuna conseguenza per il pilota americano. Chi ha sofferto di più questa caution è stato il gruppo di piloti che ancora doveva effettuare la seconda sosta, ovvero quasi tutto il gruppo di testa, che alla bandiera verde, data al 43° giro si è ritrovato ad inseguire.
Tra questi sicuramente c’è Will Power, poleman e leader incontrastato della corsa per la prima metà di gara. L’australiano, una volta effettuata la seconda sosta ai box, è scivolato nella seconda metà di classifica, non riuscendo più a tornare nelle posizioni di testa. Stessa situazione anche per Jack Harvey che lottava per un posto sul podio.
Alla ripartenza, chi ha avuto la meglio è stato Scott Dixon che con una serie di sorpassi prima a Daly, poi a Pigot e quindi a Rahal, si è portato in testa alla classifica al 48° giro. Il neozelandese ha accumulato un margine astronomico in pochi giri, arrivando addirittura ad un massimo di 16 secondi di gap con il primo degli inseguitori.
Pagenaud è un altro che ha ben usufruito dell’entrata in pista della vettura di sicurezza. Nella prima metà della corsa, il pilota francese ha sempre lottato nelle posizioni di fondo classifica insieme a Pato O’Ward, dopo una qualifica infelice per entrambi. Il portacolori del Team Penske si è portato a circa metà della top ten, ma i problemi di Pigot e il sorpasso a Daly gli hanno permesso di agguantare il terzo posto, e quindi il secondo podio in stagione.
L’assalto finale a Graham Rahal, che è rimasto stabilmente nelle posizioni di testa per tutta la gara, non ha dato i suoi frutti, permettendo al pilota americano di conservare la sua seconda piazza.
Allo sventolare della bandiera a scacchi, quindi, Scott Dixon ha preceduto Graham Rahal e Simon Pagenaud. Quarto posto per Colton Herta che, dopo una fase centrale di gara così e così e riuscito a riportarsi nelle posizioni di testa. Ottima prestazione per Rinus Veekay che conquista il quinto posto davanti a Marcus Ericsson e Josef Newgarden.
Il campione in carica, che grazie alla prima sosta anticipata, era passato dal quinto al secondo posto, è poi scivolato indietro per l’incidente di Askew. Ottava posizione per la McLaren di Pato O’Ward, quindi Santino Ferrucci e Takuma Sato chiudono la top ten. A breve distanza dal giapponese James Hinchcliffe.
Da annotare la ventesima posizione di Will Power che, stallando alla ripartenza della terza sosta, è scivolato sul fondo della classifica. Ritiro per Alexander Rossi e Spencer Pigot per problemi tecnici sulle proprio vetture.
L’appuntamento con la IndyCar è a sabato prossimo con la prima delle due gare di Road America.
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