Scott Dixon e Chip Ganassi Racing si impongono in Texas mettendo in mostra un ritmo inarrivabile per tutti. Il pentacampione classe 1980 ha comandato ben 157 giri sui 200 previsti, cogliendo definitivamente la leadership al giro 91 per non lasciarla più sino alla bandiera a scacchi. Per Dixon si tratta del quarto successo nel Texas Motorspeedway, un risultato che lo eleva allo stesso livello di Helio Castroneves, anch’egli vincitore quattro volte in quel di Fort Worth. Con il primo posto odierno, inoltre, Scott Dixon raggiunge quota 47 vittorie nella statistica “All Time”, avvicinandosi ancor di più ai 52 successi di Mario Andretti, secondo alle spalle di A.J. Foyt, capoclassifica con 67 vittorie all’attivo.
Il Chip Ganassi Racing è andato vicino ad ottenere una doppietta che sembrava una certezza, almeno fino al 190° giro. Felix Rosenqvist ha seguito Dixon per tutta la gara, approfittando delle fasi di doppiaggio per ricucire il distacco sul compagno di squadra. Proprio i doppiati, tuttavia, hanno giocato un brutto scherzo al 28enne svedese, ritiratosi a dieci giri dalla fine a causa di un impatto contro il muro in uscita di curva due. Rosenqvist ha affiancato a destra Hinchcliffe, doppiato, nel tentativo di perdere meno tempo possibile da Dixon. Finendo sulla traiettoria più sporca, però, l’alfiere Chip Ganassi ha perso il controllo della propria vettura ed il posteriore ha impattato contro le barriere.
Alle spalle di Dixon sono giunti Simon Pagenaud, partito quarto, ed il Pole-Man Josef Newgarden. Entrambi i piloti Penske hanno faticato a trovare costanza nell’arco dei 200 giri di gara, riscontrando particolari problemi nella gestione gomme. Sia Pagenaud sia Newgarden hanno lamentato fastidiose vibrazioni, ritrovandosi costretti a rallentare il passo ed affrontare una gara in difesa.
Chiude al quarto posto Zach Veach, il primo pilota Andretti Autosport giunto sul traguardo. Veach precede il mai domo Ed Carpenter e Conor Daly. Seguono Colton Herta, 7°, ed un ottimo Ryan Hunter-Reay, 8°, in rimonta dopo il drive through comminato per modifiche alla vettura non approvate dalla Direzione Gara. La stessa penalità è stata inflitta al compagno di “Captain America“, Alexander Rossi. Entrambe le vetture di Andretti Autosport hanno riscontrato problemi elettrici poco prima del “Drivers, start your engines” ed i meccanici sono stati costretti ad intervenire sulle due IR12 Honda.
Il migliore dei rookies è stato Oliver Askew, 9° sul traguardo a bordo della Dallara Chevrolet #7 gestita dal team Arrow McLaren SP. Poco più dietro, al 10° posto, ha concluso un coriaceo Tony Kanaan, spedito nel corso del 47° giro in fondo alla classifica per aver violato il limite di velocità in corsia box.
Ai piedi della Top10 troviamo Charlie Kimball, per tutta la gara in lotta con Pagenaud, Newgarden e Veach per un piazzamento sul podio. La gara di Kimball è finita contro le barriere del rettilineo opposto ai box mentre era in corso l’ultimo giro. In questo modo il pilota A.J. Foyt Enterprises è passato dall’occupare un’ottima posizione in Top5 a terminare la corsa in 11^ posizione, favorito dal fatto che dal 12° posto in poi tutti i piloti fossero attardati di un giro.
Gara difficile per Will Power. Il Campione IndyCar 2014 è sempre rimasto bloccato nelle retrovie, compromettendo ancor di più la propria gara durante la seconda caution (Giro 77 – 86) a causa di un errore nel posizionamento sulla piazzola in pit road. L’australiano è transitato sul traguardo in 13^ piazza ad un giro dal vincitore.
Oltre agli incidenti di Rosenqvist e Kimball, la Pace Car è intervenuta in ulteriori due occasioni: tra il giro 38 ed il 47 per l’incidente che ha coinvolto i due rookies Rinus VeeKay e Alex Palou e, come specificato nel paragrafo precedente, tra il 77° e l’86° passaggio. In questo caso specifico non si sono verificati incidenti, bensì la Direzione Gara ha preferito inviare in pista i mezzi di servizio per pulire il tracciato.
Domenica di gara difficile per il Rahal Letterman Lanigan Racing. Takuma Sato ha alzato bandiera bianca ancor prima di partire: troppi i danni connaturati all’incidente avvenuto in qualifica. Graham Rahal, invece, è partito ma la propria monoposto ha subito problemi al sistema ECU che hanno costretto la squadra a resettare la centralina. Un’operazione che ha riportato il figlio d’arte in pista con ben tre giri di svantaggio, uno dei quali è stato recuperato durante i 200 passaggi in programma.
2020 NTT INDYCAR Series | Genesys 300 | Risultati Ufficiali
L’NTT INDYCAR Series tornerà in pista tra circa un mese nel Road Course di Indianapolis. Il 4 luglio 2020 andrà in scena il GMR INDY Grand Prix.
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