La volata finale della NTT IndyCar Series 2021 è iniziata a Portland, Oregon, ed a spuntarla nel finale è stato il poleman Alex Palou, ripresosi dall’incubo vissuto ad agosto. Il 24enne spagnolo di Chip Ganassi Racing ha tagliato per primo il traguardo collezionando la terza vittoria stagionale, una vera e propria boccata d’ossigeno dopo le delusioni di Indy Road 2 e Gateway. Con questo trionfo Palou riprende la leadership del campionato e, approfittando di una domenica deludente per O’Ward, arriverà a Laguna Seca con 25 punti di vantaggio sul messicano. Non è stata una vittoria scontata poiché la bandiera gialla del primo giro, causata da contatti multipli alla prima variante, ha invogliato Ganassi a richiamare le vetture ai box per cambiare gomme e rifornire bioetanolo in regime di caution. Il rischio era ovviamente quello di trovarsi bloccati nel traffico, ma sia Palou sia Dixon hanno gestito bene il potenziale pericolo.
Al 2° posto troviamo Alexander Rossi, al primo podio stagionale. Partito nella stessa posizione, il 29enne californiano ha gestito bene la strategia anche se nel finale si poteva pensare ad un facile sorpasso sul leader Palou. Rossi, così come tutti dal 2° al 9° posto, ha scelto le gomme morbide per correre lo stint finale mentre Palou ha puntato sulle dure. Nelle due ripartenze post-caution (causate da Askew e Pagenaud) Rossi non ha ottimizzato il vantaggio prestazionale fornito dalle gomme soffici, più facili da riscaldare, lasciando campo libero a Palou. C’è da dire comunque che il poi vincitore abbia guidato alla perfezione, rintuzzando ogni possibile attacco di Rossi appena sventolata la bandiera verde. Per il portacolori Andretti Autosport si tratta comunque di un risultato significativo poiché il 2° posto mancava da Gara 1 dell’Harvest GP (IMS) 2020.
A completare il podio troviamo Scott Dixon, anche lui arrivato sul traguardo nella stessa posizione dalla quale è partito. Dixon ha corso una gara regolare, perdendo meno punti possibile dal compagno Palou e guadagnandone su Josef Newgarden, 5° all’arrivo e battuto da Jack Harvey. Proprio l’inglese di Meyer-Shank Racing ha finalmente ottimizzato il potenziale, eguagliando il 4° posto di St. Petersburg come miglior risultato stagionale. Un piazzamento decisamente inatteso considerando la 20^ posizione dalla quale Harvey sia partito. La guida impeccabile di Jack e la strategia su due soste studiata dal team hanno funzionato a dovere, con Harvey al terzo arrivo consecutivo in Top10. Un vero peccato non vederlo più in Meyer-Shank il prossimo anno, ma la possibilità di correre per un top team sembra esserci.
Come detto Josef Newgarden ha chiuso in 5^ posizione, risultato ottimo se considerassimo la 18^ piazza in qualifica. Strategia, regolarità e caution hanno permesso a Josef di guadagnare punti decisivi per rimanere in lotta per il titolo 2021. La differenza l’ha fatta ancora una volta il muretto, diretto da Tim Cindric, che ha permesso a Newgarden di finire la gara con due soste a dispetto delle tre effettuate dagli avversari.
6° posto per Felix Rosenqvist, partito 4°, unica gioia per Arrow McLaren SP. Felix è stato più competitivo di O’Ward per tutto il weekend, eliminando il messicano dalla Fast6 e dimostrando un passo gara più veloce soprattutto con le gomme dure. Rosenqvist ha preceduto il connazionale Marcus Ericsson che, scattato 10°, ha portato a casa una prestazione tutto sommato positiva. La 7^ posizione consente allo svedese di Chip Ganassi di arrivare a Laguna Seca ancora in lotta per il titolo, sebbene ora come ora 75 punti di differenza da Palou sembrino troppi.
Alle spalle di Ericsson compare Colton Herta, protagonista di una gara difficile da inquadrare poiché ricca di alti e bassi. 6° in griglia, Herta ha poi chiuso la gara in 8^ posizione, portando a casa 24 punti che non bastano per cancellare la grande delusione di Gateway. Tuttavia il passo è stato buono, dunque c’è speranza per il box #26 di Andretti Autosport.
Ancora ottima la prestazione di Scott McLaughlin, capace di recuperare 6 posizioni rispetto alle qualifiche. Il rookie neozelandese archivia un altro arrivo tra i primi dieci, secondo consecutivo e quinto in stagione. Tra l’altro, il pilota Penske ha battuto l’esperto Graham Rahal, a lungo in testa alla gara e pronosticato come favorito prima del secondo pit-stop, effettuato troppo presto rispetto agli altri. Gli avversari di Rahal, infatti, hanno allungato il secondo stint e, approfittando di vetture più leggere, hanno privato Graham di un successo che continua a mancare da quattro anni.
Come anticipato, la vera delusione prende il nome di Pato O’Ward. Il messicano ha preso il comando della gara grazie al groviglio della prima curva. Con le morbide il ritmo è sembrato buono e O’Ward ha tenuto a bada Rahal, Jones, Ericsson e Bourdais mentre Palou e Dixon erano proiettati verso una strategia diversa. Ancora una volta però le gomme dure non sono state ben digerite da Pato che, anticipando il primo pit-stop e montando gli pneumatici più rigidi, ha perso ritmo ed efficacia. Inoltre, nel finale di gara ha pure subito un sorpasso incredibile da parte di Will Power (13°, in rimonta dopo l’incidente del 1° giro). La 14^ posizione non è bastata per rimanere in testa alla classifica, soprattutto con un Palou perfetto, ma i 25 punti di ritardo sono colmabili solo a patto di trovare prestazione con le gomme dure.
Non hanno finito la gara Oliver Askew, pilota RLL per le ultime tre gare, Callum Ilott (al debutto con Juncos), Dalton Kellet (problema tecnico nello stesso giro di Ilott) e James Hinchcliffe, costretto al ritiro a causa di un forte contatto causato da Romain Grosjean. Il francese ha allungato la staccata in partenza, danneggiando seriamente la sospensione anteriore destra di Hinchcliffe. Se il canadese non è tornato in pista, i meccanici di Dale Coyne – RWR hanno riparato i bracci della sospensione anteriore sinistra di Grosjean, che ha chiuso la gara in 21^ posizione con 15 giri di ritardo.
INDYCAR 2021 | PORTLAND GP | RISULTATI UFFICIALI QUI
Matteo Pittaccio
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