Il 2021 dell’NTT IndyCar Series si conferma l’anno delle prime volte. Dopo i successi di Palou (Barber) e Pato O’Ward (Texas 2), nel circuito permanente di Indianapolis è Rinus VeeKay a tagliare per primo il traguardo al termine degli 85 giri in programma. L’olandese ha preceduto il poleman Romain Grosjean ed Alex Palou.
Ritorno in Victory Lane dunque per Ed Carpenter Racing, che non vinceva dal trionfo di Josef Newgarden in Iowa nel 2016. VeeKay, partito 7°, ha ottimizzato la parte centrale di gara, superando Romain Grosjean al termine del giro 44, quando il francese stava faticando nel portare in temperatura le gomme dure appena montate. La manovra che ha permesso a VeeKay di pressare e poi superare Grosjean è arrivata alla 42^ tornata, quando il pilota ECR si è liberato di Alex Palou (3°) passando tra la vettura dello spagnolo e la DW12 del doppiato Jimmie Johnson prima di raggiungere curva 7.
Nonostante il mancato sigillo, Romain Grosjean può sicuramente definirsi contento. Il francese, alla terza gara IndyCar, ha comandato per circa metà Gran Premio, confermando la competitività mostrata nelle qualifiche del venerdì. Grande soddisfazione anche per Alex Palou, partito 4° ed ottimo nella gestione della strategia. Lo spagnolo, vincitore a Barber, porta a casa punti molto importanti in ottica campionato, rappresentando il miglior pilota Chip Ganassi Racing nella gara che dal 2014 proietta la serie americana verso la Indy500.
4^ posizione per Josef Newgarden, che prosegue il solido ruolino di marcia intrapreso da St. Petersburg in poi. Il bi-Campione IndyCar ha preceduto un incredibile Graham Rahal, 5° a fine gara nonostante un danno importante alla fiancata destra rimediato ad inizio gara. Nonostante il tempo perso nella prima sosta, Rahal ed il team RLL hanno lentamente guadagnato terreno studiando ed applicando una strategia improntata sul risparmio benzina, non utilizzando quasi mai il Push To Pass (6″ usati su 200 disponibili) e riuscendo a difendersi dall’offensiva di Simon Pagenaud, 6°.
7° posto per Alexander Rossi, protagonista di una rimonta eccellente partita dalla 14^ piazza in griglia e concretizzata grazie all’efficace gestione di gomme e carburante. Dietro al vincitore della Indy500 2016 ha chiuso il tre volte campione Supercars Australia Scott McLaughlin, scattato dalla 5^ posizione. Alle spalle del pilota Penske troviamo Scott Dixon, fermatosi nei primi giri approfittando del regime di Caution causato dal contatto tra Pagenaud e Day in curva 1. Il neozelandese, vincitore dell’Indy GP 2020, ha effettuato la sosta al 3° giro, imponendo un ritmo veloce e costante tanto da entrare in Top 10 e chiudere la gara in 9^ posizione. A seguirlo come un’ombra nel finale di gara è stato il compagno Marcus Ericsson, giunto sul traguardo a meno di un secondo dal sei volte campione IndyCar.
Gara difficile per Will Power, Ryan Hunter-Reay e Colton Herta, rispettivamente in 11^, 12^ e 13^ posizione a fine gara. Non è andata meglio a Pato O’Ward, vincitore di Gara 2 in Texas: il messicano ha seguito Dixon ai box al 3° giro, rimanendo però imbottigliato nel traffico e perdendo la possibilità di avvicinare la Top 10. Grande sfortuna per Jack Harvey, nelle prime due frazioni di gara il più vicino al leader Romain Grosjean. Il 28enne inglese, fermatosi ai box al giro 38, è stato rallentato da un problema circa l’avvitamento dello pneumatico posteriore sinistro morbido. Tornato in pista dopo aver perso qualche secondo di troppo sulla piazzola, Harvey ha sofferto una afflosciamento della stessa gomma, tornando ai box e perdendo un giro dai primi.
INDYCAR | 2021 GMR INDY GP | RISULTATI UFFICIALI
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Matteo Pittaccio
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