L’NTT IndyCar Series continua a regalare spettacolo ed anche a Road America il fattore sorpresa si è palesato più volte regalando colpi di scena in successione. Il primo a passare sotto la bandiera a scacchi è Álex Palou, al secondo trionfo stagionale, ma ancora una volta la gara si è decisa nel finale, appena dopo l’ultima ripartenza causata dalla rottura meccanica di Ed Jones (Giro 51).
Josef Newgarden ha comandato in lungo ed in largo l’intero GP, avendo la meglio nel round finale di pit stop. Il bi-Campione IndyCar è scattato dalla Pole ed ha costantemente difeso la leadership della gara dal pressante Palou, sempre vicino ma mai tanto da provare l’offensiva. Appena smarcata la Pace Car, rientrata in Pit Road a due giri dalla fine, Josef Newgarden taglia il traguardo ed inizia la penultima tornata. Pian piano però Palou recupera terreno e prima di curva 1 scavalca facilmente Newgarden, sempre più lento sul dritto.
Il pilota del Team Penske perde posizioni su posizioni ed al tempo stesso vede sfumare metro dopo metro una vittoria veramente vicina. Frustrato e deluso anche perché una settimana fa (Detroit Gara 2) era stato beffato da Pato O’Ward proprio dopo l’ultima bandiera verde. Inoltre, sempre in quel di Detroit, il Team Penske è stato costretto a mandare giù il ritiro di Power in Gara 1 quando l’australiano stava assaporando il sapore di una vittoria distante soli pochi giri.
Sebbene la IR-18 #2 non fosse nelle condizioni migliori Josef Newgarden è comunque arrivato alla fine della gara chiudendo in 21^ posizione. Sì, risultato ovviamente deludente, ma l’aver chiuso l’evento unito al buon numero di giri comandati permette al 30enne del Tennessee di collezionare 13 punti.
In un Gran Premio dunque costellato da Caution, sorpassi e strategie varie è Chip Ganassi a festeggiare grazie alla solidità di Álex Palou. Lo spagnolo ritorna in testa al campionato approfittando di un weekend difficile per l’ormai ex leader Pato O’Ward (9°) e regala a Ganassi il terzo successo consecutivo ad Elkhart Lake, il sesto assoluto. Alle spalle di Palou ha chiuso un ottimo Colton Herta, ripresosi bene dopo un difficile primo stint corso con gomme morbide. 3^ piazza e podio per Will Power, l’unica salvezza del Team Penske in una giornata complicata sia per la disavventura di Newgarden sia per l’opaca prestazione di Simon Pagenaud (18°).
4° posto per Scott Dixon, autore di una gara difficile ed in piena rimonta. Il neozelandese è partito 13° e grazie ai regimi di Full Course Yellow ed alla classica solidità è riuscito ad entrare in Top 5. Dietro di lui un eccezionale Romain Grosjean, sempre all’attacco in tutti i 55 giri percorsi. Il francese ha posto al limite la IR-18 #51 preparata da Dayle Coyne-RWR rendendosi protagonista di sorpassi e battaglie altamente adrenaliniche.
6^ posizione per Marcus Ericsson, colui che a causa di un testacoda al giro 23 ha costretto la direzione gara a chiamare la seconda Caution. Nonostante le difficoltà lo svedese è risalito giro dopo giro portando a casa 28 punti che non sembravano ottenibili dopo il fuori pista in curva 3. Dietro al pilota Chip Ganassi Racing troviamo Alexander Rossi, anche lui tra i più combattivi in pista. Rossi ha sempre corso nella parte centrale della Top 10 perdendo ritmo solo nel finale e soprattutto subendo un sorpasso da brivido completato da Romain Grosjean, passato all’esterno di Rossi in curva 1.
La classifica dei primi dieci prosegue con Takuma Sato, rientrato ai box molto tardi per effettuare l’ultima sosta. Il giapponese di RLL ha atteso il più possibile sperando anche nella pioggia e dopo il pit stop finale è tornato in pista in 14° posizione con gomme morbide. La Caution ha aiutato Sato ad incollarsi ai piloti davanti ed il nipponico ha così ottimizzato al meglio il potenziale del proprio pacchetto tecnico.
Come già detto domenica – e fine settimana – provante per Pato O’Ward, arrivato a Road America con tanta inerzia positiva dopo il secondo trionfo stagionale firmato a Detroit. Mai in lotta per le posizioni più importanti il messicano ha comunque portato a casa 22 punti grazie al 9° posto, nonostante tutto un bottino significativo in una stagione così imprevedibile.
Ottima 10^ piazza per Max Chilton, fermatosi ai box nello stesso giro di Sato (48). A differenza del giapponese, però, il portacolori Carlin è tornato in pista con gomme dure ripartendo dall’11° posto appena esposta l’ultima bandiera verde. L’ingresso tra i primi dieci è stato ottenuto proprio grazie all’avaria di Newgarden ma a prescindere è da lodare l’operato del binomio Chilton-Carlin.
Ottimo ritorno a Road America per Oliver Askew, stavolta in pista con ECR per sostituire l’infortunato Rinus VeeKay. Askew ha seguito la strategia di Chilton e Sato, fermandosi molto tardi ed utilizzando la Caution finale per concludere il GP al 12° posto.
Finita in anticipo invece la gara di Kevin Magnussen, al debutto nella serie. Il danese, schierato da Arrow McLaren SP per sostituire Felix Rosenqvist, ha corso con decisione e determinazione finendo addirittura lungo e tagliando nettamente la pista nel tratto finale nel corso dei primi giri. Il coraggio non ha comunque pagato e Magnussen è stato costretto al ritiro nel corso della 33^ tornata, quando il V6 Chevy ha smesso di cantare costringendo KMag ad alzare bandiera bianca.
INDYCAR | REV GROUP GP AT ROAD AMERICA 2021 | RISULTATI
Matteo Pittaccio
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