Dopo 1143 giorni e 49 gare di attesa Alexander Rossi torna in nella Victory Lane della Indycar vincendo il Gallagher GP ad Indianapolis. Alle ultime gare con Andretti prima di passare a McLaren SP, Rossi conquista l’ottava vittoria in IndyCar Series ed esce da un periodo critico culminato con l’addio alla squadra diretta da Michael Andretti, oggi vicina ad una doppietta poi sfumata a causa del ritiro di Colton Herta (problema al cambio), leader della corsa fino al 41° giro.
Rossi taglia il traguardo di fronte all’esordiente Christian Lundgaard, autore di una gara magistrale grazie alla quale ottiene il primo podio in IndyCar, nonché il primo in stagione per Rahal Letterman Lanigan Racing. Il danese, che ha debuttato proprio a Indianapolis nel 2021, ha tenuto a bada Will Power per tutta la seconda metà di gara con il pilota del Team Penske protagonista di un’ottima rimonta. Power, infatti, si è toccato con O’Ward alla prima variante del giro iniziale ed insieme al messicano è sceso in fondo alla classifica. Grazie ad un buon ritmo e alle due caution l’australiano è tornato in lotta per il podio e grazie al 3° posto sale al comando della classifica piloti.
Rimonta esaltante anche per Scott McLaughlin, scattato dal 14° posto e 4° sotto la bandiera a scacchi. Il “kiwi” ha guadagnato molto terreno allungando il primo stint, fase della gara in cui ha recuperato numerose posizioni sfruttando la pista libera. McLaughlin ha così preceduto il compagno di squadra Josef Newgarden, 5° e tutto sommato soddisfatto della propria prestazione considerando i dubbi sulla tenuta fisica dopo il mancamento dell’Iowa.
Solido il Gran Premio di Rinus VeeKay, partito in 8^ casella e giunto sul traguardo al 6° posto approfittando prima del ritiro di Herta e poi dell’incidente occorso a O’Ward in partenza. L’olandese ha tenuto dietro Graham Rahal, ancora una volta capace di recuperare posizioni nel corso della gara, iniziata al 14° posto. Il figlio d’arte ha completato il tredicesimo round stagionale davanti a Scott Dixon – partito addirittura 20° – ed al poleman Felix Rosenqvist, in sofferenza nella gestione del primo stint corso con gomme dure. Dietro a Rosenqvist compare la figura di Alex Palou, 10°, in difficoltà quando per il secondo stint ha optato per un treno di pneumatici morbidi usati.
Alle spalle del campione in carica compare l’ormai ex-leader della classifica Marcus Ericsson, 11° dopo aver iniziato il secondo Indy GP dell’anno in ultima piazza. Attraverso un ultimo quarto di gara efficace, Ericsson ha superato tutti fino ad O’Ward e ha raccolto un 11^ posizione che gli permette di contenere l’emorragia di punti nei confronti dei diretti avversari. A proposito di O’Ward (12°), il messicano di McLaren SP ha iniziato la corsa con il già menzionato incidente nella prima variante. Tuttavia, una grande instabilità al posteriore ha tenuto O’Ward lontano dalle posizioni che contavano e dall’8° posto occupato prima dell’ultima ripartenza e sceso fino al 12° precedendo i debuttanti Malukas, Ilott e i più esperti Sato e Grosjean, quest’ultimo rimasto fermo sulla piazzola in occasione del secondo pit stop. Lo stesso problema ha influenzato negativamente la gara di Daly, partito 10° e solo 17° al traguardo dopo aver perso posizioni in occasione della seconda sosta.
L’ultima gara del poker si correrà la settimana prossima nel circuito cittadino di Nashville, città che Will Power raggiungerà in testa alla classifica. Il campione IndyCar 2014 ha ora 8 punti di vantaggio su Ericsson, 32 su Newgarden e 38 su Dixon. Con la difficile gara di Indianapolis O’Ward vede il proprio ritardo salire a quota 46 lunghezze mentre Palou è ora distante di 52 punti. Anche Scott McLaughlin non è fuori dalla contesa per il campionato e con 81 punti di svantaggio può ancora sperare nella conquista del titolo. Restano dunque quattro gare e gli scenari si fanno sempre più intensi. Nashville sarà fondamentale per assistere ad una prima e importante selezione.
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