A Long Beach il primo a raggiungere la bandiera a scacchi è Josef Newgarden, al 22° trionfo in carriera. Il pilota del Team Penske batte Romain Grosjean, secondo, nel finale di gara e diventa il nuovo leader della classifica piloti.
A Grosjean non sono bastate le gomme morbide per riuscire a sopravanzare Newgarden, in pista con le dure nel finale del GP. Nonostante la mancata vittoria il francese può ritenersi soddisfatto: quarto podio in carriera, il primo con Andretti Autosport.
Terza posizione per Alex Palou, al secondo podio stagionale. L’alfiere Ganassi Racing ha gestito perfettamente la gara, provando ad attaccare Newgarden prima dell’ultimo stint salvo poi preferire un approccio più conservativo ed efficace.
Quarta posizione che porta la firma di Will Power: all’australiano manca ancora la vittoria ma, a differenza delle stagioni passate, sembra aver trovato il giusto ritmo viste le tre Top5 consecutive.
Power ha chiusa la gara appena davanti a Pato O’Ward, bravo a rimontare dall’undicesimo al quinto posto. Primo risultato importante nella stagione 2022 per il messicano e per McLaren SP.
Ottimo il recupero di Scott Dixon, solo sedicesimo in qualifica. Il neozelandese ha seguito una strategia diversa anticipando la prima sosta. Grazie a ciò Dixon si è liberato del traffico e, con pista libera, è uscito dal primo giro di Pit Stop in sesta posizione. I dubbi riguardo il carburante sono svaniti grazie alle quattro Full Course Caution, che hanno consentito a Dixon di arrivare a fine gara senza effettuare un pit stop in più rispetto agli altri.
Gara in rimonta anche per Graham Rahal, settimo sul traguardo dopo aver iniziato la corsa in tredicesima posizione. Il pilota originario dell’Ohio ha preceduto Alexander Rossi, rallentato da un pit stop molto lento. La nona posizione porta la firma di Hélio Castroneves, capace di ottimizzare le varie caution e la strategia per rimontare dal quattordicesimo al nono posto. Dietro al quattro volte vincitore della Indy500 spicca un fantastico Kyle Kirkwood, miglior debuttante un classifica, alla prima Top10 in carriera.
Tanta amarezza e delusione per Colton Herta, partito dalla Pole e rimasto in testa fino al primo pit stop, molto lento. Persa la prima posizione e tornato in pista al terzo posto dietro a Palou e Newgarden, Herta ha poi sbagliato in curva nove ed è stato costretto al ritiro.
Scott McLaughlin è inciampato in una domenica no. Il neozelandese è finito in testacoda all’ultima curva a causa di un contatto con il muro interno, episodio che lo ha costretto a chiudere la gara in quattordicesima piazza. Persa anche la testa del campionato, ora occupata da Newgarden con un vantaggio di cinque punti sul numero tre del Team Penske.
Anche Marcus Ericsson non ha chiuso il GP, ritirandosi per un contatto con il muro in curva quattro a diciannove giri dalla fine. Lo svedese, tornando in traiettoria, ha creato scompiglio ed è stato tamponato dal compagno Dixon, uscito indenne dal contatto.
Non è andata meglio a Simon Pagenaud, diciannovesimo, finito sulle aiuole della fontana dopo un incontro ravvicinato con Takuma Sato.
Prossimo appuntamento della NTT IndyCar Series in programma il 1° maggio sulla pista di Barber, Alabama.
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