E’ il bi-Campione IndyCar Josef Newgarden a vincere il secondo appuntamento nello Short-Track di Gateway, scenario di una gara totalmente influenzata dalle sole soste in Pit-Road, unici fattori di variabilità considerando l’alta difficoltà nel sorpassare sia i diretti avversari sia i doppiati. Per Newgarden ciò significa raggiungere quota 16 vittorie, le stesse conquistate dal compianto Dan Wheldon–
Il 29enne di Nashville riesce a transitare per primo al di sotto della bandiera a scacchi, raggiunta in regime di Full Course Yellow in seguito al lieve impatto di Takuma Sato contro le barriere di curva 2 nel corso del giro 197.
Completano la zona podio un ottimo Pato O’Ward, a differenza di Gara 1 competitivo in tutti gli stint della seconda manche, e Will Power, al quale è scampata una vittoria che – a metà gara – sembrava molto vicina. Tutte le auto sul podio sono motorizzate Chevrolet, tornata apparentemente competitiva dopo le difficoltà di Indianapolis.
Il pilota che ha sorpreso di più nell’arco dei 200 giri in programma è stato sicuramente Rinus VeeKay, risalito in poche tornate dal 18° posto conquistato in qualifica alla zona più alta della classifica. VeeKay si è fatto largo dagli istanti che hanno seguito la bandiera verde, terminando il primo passaggio di gara nei pressi della Top10. Miglio dopo miglio, giro dopo giro, VeeKay ha raggiunto il gruppo di testa, sfiorando un podio negatogli da Will Power ma al contempo conquistando un 4° posto ottenuto battendo Scott Dixon e Colton Herta, rispettivamente 5° e 6° al traguardo.
7^ piazza per Felix Rosenqvist, seguito all’8° posto da Conor Daly. Poco dietro ritroviamo Takuma Sato, aiutato a chiudere la gara dalla Caution causato dal giapponese stesso per un contatto contro le barriere in uscita da curva 2. Grazie al congelamento delle posizioni, dunque, Sato ha colto la possibilità di finire la gara al 9° posto. Chiude la Top10 Santino Ferrucci.
Ancora enorme delusione per Andretti Autosport: se Herta si rivela l’unico a portare in alto il nome della squadra, lo stesso non si può dire per Ryan Hunter-Reay, 11°, Alexander Rossi, 14°, Marco Andretti, 15° e Zach Veach, 22°.
Nel weekend di Gateway gli appassionati di IndyCar e di Motorsport hanno assistito all’ipotetica ultima gara nella serie statunitense di Tony Kanaan. Il brasiliano, Campione nel 2004 e vincitore della Indy500 nel 2013, ha percorso le miglia finali proprio nella gara di domenica, chiudendo al 19° posto una carriera capace di inserirlo tra i piloti più amati al mondo per carisma e passione. Nonostante gli ultimi anni difficili alla guida di monoposto poco competitive, “TK” è sempre stato spinto dal tifo di tutti coloro che hanno speso ore ed ore davanti a televisioni e computer dai primi anni duemila in poi, persone che ricorderanno con occhi forse lucidi le battaglie tra Tony, Dario, Dan, Scott, Helio, Sam, Marco e tanti altri.
Tornando alla gara, l’ultima nota riguarda una procedura di partenza più lunga del previsto. Poco prima della bandiera verde una vettura di sicurezza ha cosparso d’olio la pista, costringendo i commissari ad un duro e veloce lavoro di pulizia che ha dilatato i tempi. La Direzione Gara ha successivamente deciso di far percorrere non 4, bensì 6 giri di formazione ai piloti. I 2 giri in più sono stati calcolati nel computo totale dei 200 previsti.
RISULTATI UFFICIALI BOMMARITO 500 Race 2
Grazie al secondo successo stagionale, Josef Newgarden riesce a guadagnare qualche punto al vincitore di Gara 1 Scott Dixon. Tuttavia la differenza tra i due ammonta a 96 punti, tanti – forse troppi – da recuperare in soli tre appuntamenti.
L’NTT IndyCar Series tornerà in pista ad ottobre, dopo una pausa lunga più di un mese. Il calendario attuale, infatti, prevede che il paddock faccia ritorno nel Road Course di Indianapolis il 2 ed il 3 ottobre per il quarto Double Header della stagione.
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