Ai titoli di coda l’avventura di Jakub Kornfeil nel motomondiale

Il pilota ceco abbandona il circus dopo 11 anni di militanza. Troppo rilevanti i problemi economici, che annullano un accordo in essere col team BOE Skull Rider

Termina dopo 182 gare, 5 podi, 1 pole position e un volo in quel di Le Mans, fra 125 e Moto3, il cammino di Jakub Kornfeil nel motomondiale. Un ritiro non dettato dall’età o dalla mancanza di motivazioni, bensì dal motore invisibile, spregiudicato e “silenziosamente rumoroso” che manda avanti l’intera baracca: i soldi. Sarebbero infatti dei problemi economici a mutilare la stagione 2020 del promesso sposo al team BOE Skull Rider. L’accordo tra le due parti, raggiunto – secondo indiscrezioni – verso settembre, viene così vanificato, lasciando Kornfeil a terra dopo undici anni ininterrotti di presenza nella categoria cadetta.

L’amarezza nelle parole del 26enne di Kyjov, affidate ad una serie di stories pubblicate su Instagram, tende ad assumere le sembianze dell’incredulità. La certezza di concludere la stagione, come d’incanto, si è tramutata nella consapevolezza di chiudere la carriera: “Alla fine della scorsa stagione a Valencia ero pienamente consapevole di aver completato l’ultima gara del 2019. Non avrei mai immaginato che questa sarebbe stata la mia ultima gara nel Mondiale! Informo così che la mia carriera come motociclista professionista si è conclusa. Lascio uno sport che ho amato e che mi ha riempito e che mi ha reso disposto a rischiare ogni fine settimana di gare”.

© motogp.com / Le Mans, 2018

Una dichiarazione che pare, ingenuamente, estemporanea, consegnata al pubblico di fede motociclistica senza avvisi di ricevuta. E che cela, purtroppo, la ragione “positiva”, che nulla ha di positivo, dell’abbandono: problemi economici vincolanti per 2/3 della stagione. “Iniziare la stagione con un budget diverso da quello che avevo fissato per la stagione, vivendo nell’incertezza, sapendo che forse sarei riuscito a competere fino alla gara del Mugello in Italia… Credetemi, non ne valeva la pena. Dopo anni di gare, un atleta professionista ha bisogno di correre con la mente libera e la giusta tranquillità per conquistare buoni risultati a livello professionale”.

© motogp.com / Assen, 2019

Un addio quello di Kornfeil che, a margine di ringraziamenti di circostanza e non, concede spazio ad una importante e per nulla scontata presa di consapevolezza: “Mi sento comunque un vincitore, anche se non ho vinto il mondiale. Ho sempre cercato di dare il massimo sia dentro la pista che fuori”.

Immagine in evidenza: © © motogp.com

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Autore

Francesco Carbonara
Francesco Carbonara, 20 anni, diplomato al liceo scientifico, studio Economia e Commercio a Bari. Benché amante dello sport in senso trasversale, il mio cuore è riservato solo a MotoGP, Calcio e F1. Le 2 ruote meglio vederle, le 4 meglio guidarle. Il mio fine? Trasmettervi, con limpidezza ed eleganza, la mia passione per il motorsport.

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