Andati in archivio anche i test pre-season a Mandalika, in Indonesia, è ora di tirare le somme per i cinque piloti attesi al debutto dalla prossima stagione. Partendo da Marco Bezzecchi che si aggiudica la medaglia d’oro di questi test. Il pilota del neo team Mooney VR46 si è rivelato miglior esordiente nei turni, spiccando soprattutto nelle giornate di prova a Mandalika. Sebbene il feeling tra il giovane riminese e la Desmosedici non sia ancora dei migliori, Marco ha chiuso il test indonesiano al 20° posto della classifica combinata. A sorprendere maggiormente gli uomini Ducati sono state però le simulazioni, dove è riuscito a reggere egregiamente il passo del compagno di box Luca Marini, d’altronde in pista con la versione aggiornata della moto bolognese.
Tanta velocità mostrata anche da Fabio Di Giannantonio che nonostante qualche problemino (fisico) di troppo a Sepang, è riuscito a Mandalika a centrare un ottimo 21° crono nella combinata. Il pilota romano è rimasto parecchio impressionato dalle sensazioni in sella alla Ducati, sapientemente preparata da Gresini Racing, resta per lui qualche difficoltà nella gestione dei long run, soprattutto per quel che riguarda la tenuta fisica.
Test con alti e bassi in casa KTM Tech3, con un Raul Fernendez apparso molto più in palla rispetto all’australiano, nonché campione del mondo in carica Moto2 Remy Gardner. Per l’iberico tanti giri ed una buona costanza sul passo gara; adattamento più lento e cauto invece per l’australiano, un po’ più in difficoltà a prendere le misure della moto austriaca. Entrambi i piloti hanno riscontrato sensazioni migliori sul prototipo con i nuovi aggiornamenti, notizia interessante dopo un 2021 da dimenticare sul fronte tecnico per la squadra francese.
Avvio davvero faticoso per Darryn Binder, protagonista del ‘salto alla Miller’ dalla classe leggera alla MotoGP. Il pilota sudafricano, in sella alla Yamaha M1 targata RNF ha chiuso sempre all’ultimo posto le giornate di test disputate. Il distacco sul giro secco non è eccessivo per il fratello di Brad, ma il gap dagli altri rookie appare al momento alto. A preoccupare in questo grande salto è principalmente l’elettronica, al pari della gestione della potenza che ancora non riesce a controllare al meglio, avendo bruciato la tappa intermedia della middle class che solitamente prepara proprio a questo.
I piloti continueranno a lavorare in vista della prossima stagione in Qatar, dove tra poco meno di un mese scatterà il mondiale 2022.
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