Finisce con un brutto colpo il 2019 di Andrea Iannone. Il pilota di Aprilia Gresini in MotoGP è stato infatti sospeso in via precauzionale dalla FIM per essere risultato positivo ad un controllo antidoping (steroidi anabolizzanti) risalente al 3 novembre, giorno del GP Malesia. Il campione è stato portato e analizzato ai laboratori WADA in Germania. Dopo i risultati, il FIM ha deciso di sospendere Iannone secondo l’articolo 7.9.1 del codice antidoping.
Questo vuol dire che il rider di Vasto non può più partecipare ad alcuna manifestazione motociclistica, ma può ancora chiedere la revoca provissoria (articolo 7.9.3.2) e/o portare le controanalisi. Andrea Iannone ha all’attivo una vittoria in MotoGP, conquistata al GP Austria 2016 con la Ducati. Nel 2019 ha disputato il mondiale con l’Aprilia Gresini, finendo 16º con 43 punti e un 6º posto in Australia come miglior piazzamento.
Di certo questa notizia rischia di essere un fulmine a ciel sereno per il #29, che nel 2020 era stato confermato nel team di Fausto Gresini insieme allo spagnolo Aleix Espargaro. Questo non è però il primo episodio di doping che capita in MotoGP. Nel 2016 Jorge Lorenzo fu sorpreso a casa sua a Lugano per un controllo della WADA. In quel caso però il maiorchino era risultato negativo.
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