Sul suggestivo tracciato di Portimao, nella gara che ha visto il rientro alle competizioni di Marc Márquez a ben nove mesi dal terribile infortunio al braccio destro rimediato a Jerez, a brillare è stata, ancora una volta, la stella di Fabio Quartararo. Il transalpino, scattato dalla pole position, ha sofferto la minore potenza della sua Yamaha rispetto alle rivali alla partenza, ritrovandosi 6° al primo giro. La reazione è stata veemente e, ben presto, Quartararo si è portato in testa, riuscendo ad imprimere un ritmo inavvicinabile per gran parte dello schieramento. L’unico in grado di tenergli testa è stato Álex Rins: i due hanno ingaggiato una battaglia a colpi di millesimi di secondo, conclusasi quando, a sette giri dal termine, lo spagnolo si è reso protagonista di una scivolata che ha messo definitivamente fine alle sue velleità di vittoria. A quel punto Quartararo ha potuto gestire in maniera ottimale il vantaggio sugli inseguitori e ha tagliato il traguardo con quasi cinque secondi di vantaggio sul secondo classificato. Per El Diablo si tratta della seconda vittoria consecutiva, che lo proietta in testa alla classifica iridata con 15 punti su Bagnaia e 20 sul compagno di squadra Vinales. Già l’anno scorso Fabio era partito a razzo, salvo poi perdersi progressivamente nel proseguo della stagione. Questo scenario si ripeterà in questa annata? Oppure Quartararo ha colmato i suoi limiti ed è diventato un pilota completo? Soltanto il tempo potrà darci delle risposte.
Sul secondo gradino del podio è salito Francesco Bagnaia, che sabato si era visto togliere una meritatissima pole position a causa del mancato rispetto delle bandiere gialle. L’alfiere Ducati non si è però perso d’animo, nonostante l’undicesima posizione sulla griglia di partenza, e ha risalito progressivamente il gruppo mostrando una maturità da veterano, riuscendo a difendersi nelle ultime tornate dagli attacchi disperati di Joan Mir e Franco Morbidelli, rispettivamente 3° e 4° al traguardo. Ottima prova per l’italiano, che diventa così il più immediato inseguitore di Quartararo nella classifica mondiale, e per la Ducati, a suo agio in una pista che, alla vigilia, sembrava non dovesse essere favorevole alla scuderia di Borgo Panigale. Tra due settimane si andrà a Jerez, tracciato storicamente alquanto ostico per Ducati, che dovrà dimostrare di essere, finalmente, diventata una moto completa ed in grado di giocarsi le posizioni più importanti in ogni gara.
Oltre a Rins, in tanti escono con le ossa rotte dall’appuntamento portoghese: Johann Zarco, caduto a sei tornate dalla fine per un problema al cambio, mentre stava cercando di rispondere alla furia di Bagnaia, ma soprattutto Jack Miller e Maverick Vinales. L’australiano, reduce da un’operazione per risolvere i suoi problemi di sindrome compartimentale, è scivolato nei primissimi giri mentre era nelle posizioni di testa, lo spagnolo della Yamaha ha dovuto fare i conti con una partenza horror che lo ha spedito in fondo al gruppo. È riuscito a recuperare qualche posizione, ma la gara si è conclusa con un opaco 11° posto, alle spalle addirittura dell’acciaccato Takaaki Nakagami. Insomma, Portimao ha messo in evidenza i limiti storici di Top Gun, che ora dovrà tornare necessariamente alle posizioni che gli competono già da Jerez.
Ritorno sorprendente per Marc Márquez, in una pista su cui il talento di Cervera non aveva mai girato. Dopo un inizio difficile è riuscito a tenere botta egregiamente, firmando addirittura il suo personale giro veloce nella seconda metà di gara e, agevolato anche dalle cadute di Rins, Zarco e Miller, ha chiuso il weekend di rientro con un ottimo 7° posto. Il pianto liberatorio a fine gara è la sintesi perfetta del periodo orrendo passato da Márquez negli ultimi mesi, in cui si metteva in dubbio addirittura il proseguo della carriera. Ma ora Marc è tornato e, non appena miglioreranno le sue condizioni fisiche, diventerà una grossa gatta da pelare per tutti i suoi avversari.
Le sorprese di giornata sono state Brad Binder ed Aleix Espargaró, rispettivamente 5° e 6° al traguardo. Il sudafricano della KTM, in una gara dove il compagno Oliveira è scivolato nei primi giri (terminando la gara 16° è doppiato), ha tenuto in piedi la casa austriaca con una prestazione consistente e convincente, mentre l’Aprilia di Aleix Espargaró si è confermata sui livelli del Qatar. Aleix è ora addirittura 6° nella classifica iridata con 25 punti, e chissà che a breve non arrivi uno storico podio. Ottima prestazione anche per Enea Bastianini (Ducati Esponsorama), 9° al termine di un weekend che sembrava presagire il peggio. Soltanto 12° ed in grossa crisi nelle fasi finali il compagno Luca Marini, che comunque ottiene i primi punti della sua carriera in MotoGP, precedendo Danilo Petrucci, Lorenzo Savadori (anch’egli ai primi punti iridati in top class) ed Iker Lecuona. Delusione per Pol Espargaró, ritirato al quarto giro per problemi alla pinza del freno posteriore.
Disastroso, ancora una volta Valentino Rossi. Sicuramente la gara del pesarese è stata migliore delle precedenti. Scattato dal 17° posto, Rossi ha messo in mostra un discreto passo, riuscendo a recuperare rapidamente fino alla 12° posizione. Proprio quando aveva passato il fratello Luca Marini e mentre inseguiva Álex Márquez (8° al traguardo), è arrivata la caduta in curva 11, che ha privato il nove volte iridato di punti che avrebbero fatto comodo almeno al morale. Qualche miglioramento c’è stato, ma siamo ancora troppo lontani dai livelli che competono ad un fuoriclasse del suo calibro e con la sua storia.
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