La stagione di esordio in MotoGP non è stata semplice finora per Jorge Martín. Partita con i migliori auspici, con la pole position ed il terzo posto conquistato alla seconda gara a Doha, aveva subito una brutta battuta d’arresto con l’infortunio a Portimao. Rientrato a Barcellona, le prestazioni in pista non erano state incoraggianti, con lo spagnolo costretto addirittura al ritiro forzato ad Assen per via dei postumi dell’infortunio. Poi, al rientro dalla pausa estiva, lo splendido weekend in Stiria, concluso con pole position e vittoria. Martín ha vinto la strenua resistenza di un coriaceo Joan Mir, incollato agli scarichi della sua Ducati per gran parte dello svolgimento della corsa, ed ha regalato al team Pramac il primo successo in classe regina, che lo proietta definitivamente come uno dei prospetti più interessanti e talentuosi della nuova generazione. E siamo sicuri che non sia finita qua.
Il successo di Martín arriva in una giornata estremamente deludente per le Ducati ufficiali: Johann Zarco ha concluso con un opaco 6° posto, che vede diminuire notevolmente le sue chances iridate, Jack Miller è scivolato mentre cercava di agguantare la terza posizione occupata da Fabio Quartararo, mentre Francesco Bagnaia ha dovuto fare i conti con una gomma cambiata dopo la bandiera rossa che non ha dato i frutti sperati. Il pilota torinese ha concluso la gara al 9° posto, venendo poi retrocesso all’11° per non aver completato un long lap penalty. Si tratta di un bilancio assolutamente insufficiente per i tre ufficiali, che ora dovranno a tutti i costi riscattarsi nel prossimo weekend, previsto ancora una volta sul circuito di Zeltweg.
Ottimo weekend anche per il campione del mondo in carica Joan Mir, che ha beneficiato della presenza del tanto richiesto holeshot sulla sua Suzuki, e per il leader della classifica iridata Fabio Quartararo, 3° in un circuito storicamente ostico per la Yamaha. Il pilota francese sta mostrando una costanza di rendimento ed una maturità invidiabili ed anche nelle situazioni di difficoltà riesce sempre a limitare egregiamente i danni. Il centauro Yamaha aumenta ora il suo vantaggio in classifica a +40 sul suo più immediato inseguitore, ovvero Zarco.
Sorprendenti Brad Binder e Takaaki Nakagami, rispettivamente 4° e 5° al traguardo. Il sudafricano ha rimontato ancora una volta da una pessima posizione in griglia, la sedicesima, mentre il nipponico si è tolto addirittura il lusso di essere la prima Honda in classifica, completando un buonissimo weekend per il team LCR, con Álex Márquez finalmente competitivo e 9° alla bandiera scacchi.
I delusi, oltre alle Ducati ufficiali, sono in tanti: Álex Rins, involuto in maniera preoccupante nell’ultimo periodo, ha ottenuto un opaco 7° posto, staccato di 13 secondi dal compagno di squadra; immediatamente alle sue spalle Marc Márquez, protagonista di alcune scaramucce in entrambe le partenze con Aleix Espargaró (poi ritirato per un problema meccanico), che ha pagato, come Bagnaia, un cambio gomme dopo la bandiera rossa ed ha concluso 8°; peggio ancora Miguel Oliveira, ritirato per un problema alla gomma posteriore, e Maverick Vinales, costretto a partire dalla pit lane per via dello spegnimento della moto in griglia di partenza che ha reso impossibile una rimonta.
Disastrosi anche Pol Espargaró, 16° e fuori dai punti, e le due KTM Tech3 di Iker Lecuona e Danilo Petrucci, rispettivamente 15° ed ultimo nel weekend che ha visto il loro appiedamento per la prossima stagione in favore dei due protagonisti della Moto2 Remy Gardner e Raúl Fernández. Possono ritenersi soddisfatte invece le due Ducati del team Esponsorama, con Enea Bastianini 12°, dopo aver scontato anche un long lap penalty, e Luca Marini 14°.
Soltanto 13°, nel weekend in cui ha annunciato al mondo il suo ritiro a fine stagione, Valentino Rossi, che quantomeno porta a casa alcuni punti iridati, mentre il rientrante Cal Crutchlow, in sella alla seconda Yamaha Petronas, ha terminato la gara al 17° posto. Può ritenersi soddisfatto invece Daniel Pedrosa: dopo lo spavento al terzo giro, dove ha rischiato di venire investito da Lorenzo Savadori nell’incidente che ha causato la bandiera rossa, il fuoriclasse spagnolo ha messo in mostra un passo notevole nella seconda parte di gara, finendo 10° ed incollato ai fratelli Márquez. Non si può dire lo stesso di Savadori, che nell’incidente si è procurato una frattura al malleolo mediale della caviglia destra che lo ha costretto all’operazione e che non gli consentirà di essere in pista domenica.
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