La rinascita di Quartararo

Quartararo Yamaha Doha domenica

Piegati Zarco e Martín dopo un duello emozionante

Anche il secondo appuntamento della stagione 2021 di MotoGP non ha deluso le aspettative. Dopo l’impresa in Moto3 del rookie sedicenne Pedro Acosta, che ha tagliato il traguardo per primo partendo addirittura dalla pitlane, e la straordinaria seconda vittoria consecutiva in Moto2 del britannico Sam Lowes, che ha piegato la resistenza di uno stoico Remy Gardner, in MotoGP a trionfare è stato il giovane Fabio Quartararo. La gara del transalpino è stata abbastanza simile a quella di settimana scorsa del compagno di squadra Maverick Vinales: dopo una partenza non ottimale, è risalito pian piano nel gruppo e nel finale ha rotto gli indugi, scavalcando con veemenza le Ducati di Zarco e Martín e costruendosi un piccolo margine di vantaggio che ha ipotecato la vittoria finale. Dopo le difficoltà anomale della seconda metà della stagione scorsa, per Quartararo ieri è arrivato il tanto auspicato ritorno ai livelli che gli competono, aiutato anche da un’ottima Yamaha, ancora in grosso debito di potenza nei confronti delle rivali, Ducati su tutte, ma eccezionale in termini di ciclistica e trazione. Con il successo a Doha, Quartararo ha lanciato un chiaro messaggio agli avversari: per il titolo dovranno tutti fare i conti con lui.

Sul secondo gradino del podio è salito, per la seconda volta consecutiva, Johann Zarco (Ducati Pramac), protagonista di una gara consistente ed intelligente, che lo proietta in testa alla classifica mondiale con 4 pt di vantaggio sul duo Yamaha composto da Quartararo e Vinales. Il grande protagonista di giornata è stato sicuramente il compagno di squadra Jorge Martín, al primo podio in carriera in MotoGP dopo una pole stratosferica conquistata il sabato. Lo spagnolo ha guidato la gara per gran parte del suo svolgimento, venendo scavalcato a 4 giri dal termine da Quartararo e soltanto nelle ultime curve da Zarco. Ciò che ha sorpreso di Martín, più della straordinaria velocità mostrata in tutto il weekend, è stata la sua maturità nel gestire la corsa e la sua pulizia nella guida. Ha interpretato il suggestivo tracciato di Losail con linee più strette e spigolose rispetto al compagno di squadra, che gli hanno consentito di gestire i pneumatici in maniera ottimale. Inoltre, dopo essere stato superato dal più esperto francese, ha preferito non forzare il controsorpasso all’ultima staccata: troppo importante il risultato per lui e per il team. Insomma, il Campione del Mondo 2018 di Moto3 sembra davvero destinato a grandi successi anche nella classe maggiore.

4° Alex Rins, che nelle prime fasi di gara sembrava addirittura il più in palla nel gruppo in lotta per la vittoria. Lo spagnolo è apparso ancora una volta troppo fumoso ed inconsistente e, dopo una spettacolare chiusura di avantreno che per poco non lo ha spedito in ghiaia, è pian piano calato di intensità, riuscendo comunque a vincere un bel duello con il connazionale Vinales. Per quest’ultimo non certo un risultato sulla falsariga di settimana scorsa, ma, per un pilota storicamente estremamente incostante e fragile nei momenti di difficoltà, il 5° posto ottenuto ieri non è totalmente da buttare. Diversi i delusi, a partire da Francesco Bagnaia, 6° al traguardo dopo un lungo in curva 1 che ha distrutto le sue velleità di podio, e dal compagno di squadra Jack Miller, soltanto 9° dopo un contatto controverso in pieno rettilineo con la Suzuki di Joan Mir (7° e sottotono). Il Campione del Mondo in carica ha commesso un errore all’uscita dell’ultima curva ed è stato centrato in pieno dal pilota Ducati, troppo ottimista nel cercare il sorpasso. L’episodio, giudicato un normale contatto di gara dalla Race Direction, fortunatamente non ha avuto nessuna conseguenza.

8° un buon Brad Binder (KTM), che nelle ultime tornate si è avvicinato ai primi guidando il gruppetto composto da Bastianini, Morbidelli e dalle due Repsol Honda, 10° Aleix Espargaró, ancora una volta sorprendente e capace di tenere il ritmo dei più quotati rivali in sella alla sua Aprilia. 11° un ottimo Enea Bastianini, che questa volta non è riuscito a centrare la Top 10, ma che è apparso ancora deciso e consistente. Deludenti le due Honda ufficiali, con Pol Espargaró in calo e soltanto 13° e Bradl di un soffio alle sue spalle, e la KTM di Oliveira, addirittura 15° al traguardo dopo una partenza da cineteca che lo aveva proiettato al 4° posto al primo giro.

Disastrose le due Yamaha Petronas: Morbidelli, mai in lotta con i primi, ha chiuso al 12° posto una gara opaca, mentre è finito addirittura fuori dalla zona punti Valentino Rossi, staccato di ben 14 secondi da Quartararo. Il pesarese, scattato dalla penultima posizione in griglia, è rimasto per tutta la gara in fondo al gruppo davanti ai soli Petrucci e Savadori. Soltanto nelle ultime tornate, approfittando delle cadute di Álex Márquez e Lecuona e superando in rapida successione un disastroso Nakagami ed il fratello Luca Marini, è riuscito ad agguantare il 16° posto finale. Se i risultati continueranno ad essere questi, sarà molto difficile che il nove volte iridato continui la sua esperienza più che ventennale nella classe maggiore.

Immagine in evidenza: ©

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