Si complicano le cose per Andrea Iannone. Dopo la squalifica di 18 mesi per la positività all’antidoping riscontrata a seguito di un test svolto dopo il Gran Premio della Malesia, per il pilota di Vasto la WADA (agenza mondiale antidoping) ha chiesto in data odierna al TAS un’inasprimento della pena portandola a 4 anni, il massimo della pena.
Dopo la sentenza della squalifica, comunicata il 1 Aprile 2020, Iannone aveva esposto ricorso al TAS per chiedere l’annullamento della pena, puntando sulla contaminazione alimentare riconosciuta anche dalla FIM nel comunicato della sanzione del pilota dell’Aprilia. Se accolta, la richiesta della WADA potrebbe seriamente mettere in pericolo il proseguimento della carriera di Iannone, anche se ancora non si sa una data in cui verranno stabiliti gli esiti di entrambi gli appelli.
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