Dopo Ducati e Yamaha, passiamo alla vera rivelazione della MotoGP 2022, l’Aprilia. In pochi si sarebbero aspettati di vedere la casa di Noale vincere una gara nella classe regina, figuriamoci essere in piena lotta per il titolo mondiale. Ciò è frutto di un lavoro partito anni fa dalla squadra con il progetto RS-GP e che oggi sta venendo capitalizzato da una coppia di piloti che può aprire ad una nuova era per il costruttore italiano: Aleix Espargaro e Maverick Vinales. Ma andiamo con ordine.
Aleix e l’occasione che non ti aspetti
Il più grande dei piloti Espargaro è anche quello che ha fatto maggior fatica a ritagliarsi uno spazio di rilievo nel motomondiale. Prima del suo passaggio in MotoGP non era riuscito a vincere una sola gara nelle classi minori e nella classe regina lo zero sembrava destinato a rimanere tale tra le CRT e Suzuki. Poi l’Aprilia lo ha pescato dal 2017 per sostituire Alvaro Bautista come pilota di punta. E dopo tanti anni di fatica con una moto che non sembrava proprio di volere progredire, negli ultimi due anni ha sentito la RS-GP sempre più cucita al suo stile di guida. E i risultati infatti lo dimostrano.
La prima vittoria di Aprilia nella classe regina al GP Argentina rimarrà una pietra miliare della sua carriera, ma a sorprendere è stata la grande costanza di rendimento da parte di Aleix con i quattro podi consecutivi tra Portimao e Mugello; se consideriamo i piazzamenti nella top 5, la striscia si allunga fino ad Assen per 7 gare consecutive. Lui aveva detto prima della sosta di essere esausto: ovvio, visto che non aveva mai lottato per qualcosa di così importante. Ma in questo momento solo lui può impedire a Quartararo di riconfermarsi campione. Basta vedere la rimonta furiosa ad Assen dopo l’escursione nella ghiaia causata dal francese per capire di chi e cosa stiamo parlando.
Maverick, un ritorno alla “Top Gun”
Esattamente come il film blockbuster di quest’anno, Vinales sta avendo una rinascita come il buon Tom Cruise del film nel ruolo, appunto, di Maverick. La scelta di andare in Aprilia dopo la rottura definitiva con Yamaha non è di certo stata facile, ma è stata favorita dal rapporto che ha con Aleix con cui ha condiviso i box già in Suzuki nel 2015 e 2016. Dopo le ultime gare del 2021 da “tester” e che servivano da ambientamento, nel 2022 ha continuato a costruire il suo feeling con la moto grazie a 4 piazzamenti in top 10 in 5 gare tra Termas e Le Mans.
Ovviamente i risultati non erano al passo con il suo compagno più esperto, ma Rivola e i vertici della casa di Noale lo confermano per il prossimo anno e i frutti si cominciano a vedere ad Assen. In una gara condizionata dall’incidente tra Quartararo ed Espargaro, l’ex-Yamaha sfreccia sul circuito olandese per andarsi a prendere il suo primo podio con l’Aprilia, proprio sul circuito dove aveva ottenuto l’ultimo l’anno scorso. La sua crescita e il suo feeling con la moto sono visibili agli occhi di tutti, così come la sfortuna che lo ha privato in Germania di un altro grande risultato. Ma la certezza più importante è che Maverick è tornato, ed è pronto a volare ancora più in alto in questa seconda parte di stagione.
RS-GP, il “brutto anatroccolo” ora piace a tutti
Fino al 2020, l’Aprilia era la moto peggiore in griglia ed era anche quella in cui non si registravano dei progressi al contrario della KTM che cominciò a vincere gare. Massimo Rivola e il suo team hanno lavorato molto sulla nuova moto che ha debuttato nel 2021 e che ha presentato tante novità radicali rispetto agli anni passati: fin dai primi istanti, Aleix e il resto della squadra hanno visto che si poteva creare qualcosa di importante con la RS-GP. E il primo podio della casa di Noale nella MotoGP a Silverstone ha acceso la miccia per un progetto che da lì in poi ha spiccato il volo.
Ora non solo l’Aprilia è sempre lì davanti a lottare per vittorie e podi con i suoi piloti, ma ha anche una moto che fa gola a molti nel mercato dei team. E con il ritiro di Suzuki che ha scatenato un effetto domino sul puzzle della MotoGP 2023, ora ci sono diverse squadre indipendenti pronte ad abbracciare il progetto e a diventare team clienti della casa di Noale, in primis la RNF (che è in rottura con la Yamaha) e la Leopard (che debutterebbe in classe regina prendendo il posto in griglia della Suzuki). E anche il team VR46 guarda all’Aprilia per il futuro dopo Ducati. Insomma, dalla più classica delle “Cenerentole”, ora la Aprilia RS-GP è una solida realtà.
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