Dalle stelle alle stalle: si potrebbero definire così le ultime due annate in casa Honda, con la casa giapponese che, dall’incidente a Jérez che è costato il 2020 a Marc Márquez, ha raccolto veramente poche soddisfazioni. Se nel 2021 quantomeno erano arrivate tre vittorie, ottenute dal fuoriclasse di Cervera, la prima metà di questa stagione per la squadra di Alberto Puig è stata un autentico incubo.
Márquez: un calvario senza fine
Al termine del GP d’Italia Marc Márquez è stato costretto a dare nuovamente forfait: era infatti necessaria una nuova operazione, la quarta in due anni, per cercare di risolvere i problemi al braccio che tormentano da tempo il talento di Cervera. Anche prima dello stop comunque le prestazioni del classe’93 non erano state incoraggianti: costretto a saltare i GP di Indonesia e Argentina per un incidente nel warm-up a Mandalika, Márquez aveva ottenuto come miglior risultato un 4° posto a Jérez, in cui ha conteso a lungo il podio ad Aleix Espargaró e Jack Miller, ma la sua miglior prestazione è stata senza ombra di dubbio nella sua Austin quando, ritrovatosi in fondo alla gruppo alla prima curva per un malfunzionamento del sistema di partenza della sua Honda, ha rimontato fino al 6° posto. La scarsa competitività della sua RC213V è dovuta all’assenza di Márquez nei test prestagionali: costretto ad alzare bandiera bianca a causa della diplopia, in Honda non erano neanche sicuri che il #93 fosse riuscito ad essere ai nastri di partenza della stagione 2023. A causa di ciò la moto è stata sviluppata sulle indicazioni di Pol Espargaró e Takaaki Nakagami, ed è venuto fuori un mezzo non all’altezza delle rivali e privo di punti di forza, che nemmeno Márquez è riuscito a guidare. L’obiettivo dell’iberico è chiaro: tornare il prima possibile in pista e rientrare al top della forma già dal prossimo anno. Un otto volte iridato non corre certo per far numero, e Márquez non fa eccezione.
Delusioni totali
La stagione di Pol Espargaró era iniziata nel migliore dei modi con il terzo posto a Losail, gara che ha guidato per lunghi tratti ed in cui ha preceduto al traguardo il ben più quotato Márquez. Da lì in poi però il più giovane degli Espargaró è sprofondato in un limbo senza fine che con tutta probabilità lo vedrà ritornare in KTM, questa volta in orbita Tech3. Pol è senza ombra di dubbio un pilota valido, ma in Honda ha fallito…e lo stesso discorso si può fare anche per Takaaki Nakagami, pilota veloce ma estremamente consistente ed incline agli errori. Ne è un chiaro esempio il discusso incidente di Barcellona, dove Nakagami aveva falciato alla prima curva Álex Rins e Francesco Bagnaia. Ed il futuro per il pilota giapponese non sembra affatto roseo, con l’ombra del connazionale Ai Ogura che incombe. Ha già annunciato il passaggio con la Ducati del team Gresini Álex Márquez, anch’egli protagonista di un 2023 da dimenticare, fatta eccezione per il guizzo di Portimao. Nel team di Lucio Cecchinello è stato annunciato Álex Rins, mentre Joan Mir sembra essere il candidato più papabile per affiancare Márquez. Che siano loro due a far risorgere Honda?
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