La partenza del GP d’Argentina del 2018 verrà ricordata sicuramente come una delle più caotiche, se non la più, della storia della MotoGP. E’ risaputo che le condizioni miste asciutto-pioggia mandino leggermente in difficoltà sia i piloti che la Direzione Gara, ricorrendo così a soluzioni di emergenza, un po’ inusuali rispetto all’ordinario (vedi Sachsenring 2014); in Argentina, però, si supera il limite del bizzarro, imbarazzante e ridicolo.
Tutto inizia col primo giro di formazione, necessario ai piloti per insediarsi in griglia e, soprattutto in condizioni di meteo variabili, saggiare le condizioni dell’asfalto. Tutti i piloti escono con gomme rain, che per ora sembrano le più adatte, dato che la pioggia ha fatto nuovamente capolino sul circuito, tanto che la gara viene dichiarata “Wet”. Dopo pochi minuti la pioggia va via, e lascia spazio ad un timidissimo sole che cerca di farsi spazio in mezzo ai nuvoloni scuri. L’asfalto è caldo e prossimo all’asciugatura, pertanto i piloti decidono di abbandonare la griglia per tornare ai box a montare gomme slick. Tutti tranne uno. Infatti Jack Miller è stato l’unico a tentare l’azzardo delle slick, come già fatto al sabato: in quell’occasione gli era valso la pole, non senza una dose sostanziosa di rischi.
La situazione comincia a farsi complicata e la Direzione Gara, per “motivi di sicurezza”, posticipa la partenza di 15 minuti, quindi alle 20:15. La decisione non viene compresa affondo, tant’è che Vinales esprime il suo stupore per la decisione appena presa. Nel frattempo arriva una prima vera spiegazione del ritardo di 15 minuti: secondo indiscrezioni, si è voluto evitare una partenza contemporanea di 23 moto dalla pit lane per il giro di ricognizione. Un’altra motivazione che viene fornita è che, secondo il regolamento, chi cambia gomme dopo il limite imposto, è costretto a partire dalla pit lane. Avendolo fatto tutti, e non potendo far partire tutti dalla corsia box, la griglia dev’essere rivista. Miller non sembra vivere il tutto con gioia e serenità: infatti pare piuttosto contrariato.
Ecco, dopo svariati minuti d’attesa, la decisione definitiva: Miller parte in pole, mentre tutti gli altri piloti, in ordine decrescente di qualifica, scattano a partire dall’ultima posizione in griglia in giù. In sostanza, il coraggio di Miller viene premiato dandogli una griglia di vantaggio. Una scelta piuttosto bizzarra, contro il regolamento e soprattutto non riconoscente della scelta azzeccata dell’australiano. Ma le sorprese non finiscono qui.
MORE DRAMA! Now for @marcmarquez93 on the grid! ?
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— MotoGP™? (@MotoGP) April 8, 2018
Una volta schierati in griglia, percorso il giro di ricognizione e ritornati sul luogo del delitto, Marquez fa spegnere la moto. Sempre secondo il regolamento, il pilota in questione dovrebbe essere spostato in pit lane: invece accade l’impossibile. Con una manovra ad ampio raggio di curvatura, sotto lo sguardo sbigottito di piloti, commissari e Direzione Gara, Marquez riaccende la moto, facendole percorrere due-tre file in avanti e indietro, per poi tornare alla casella di partenza aiutato dai commissari, che l’avrebbero dovuto condurre in pit-lane. Tra i piloti, il solo Vinales prova a contestare la decisione, alzando il braccio in segno di protesta. E’ il caos più totale. Questo il climax della griglia pazza del GP d’Argentina 2018, che raggiungerà altri picchi durante la gara. Ma questa, è un’altra storia…
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