Ebbene si, dopo un anno di punzecchiature e lotte estreme, è arrivato il fattaccio tra Marquez e Rossi: tra i due una bellissima battaglia agli occhi magari dei più ingenui, ma la realtà dei fatti è ben diversa.
Marquez già dall’Australia ha cercato in tutti i modi di sfavorire Valentino Rossi per non si sa quale motivo paranoico, o forse si: il #93 non ha digerito le lotte perse in maniera regolare contro Rossi in Argentina e ad Assen. Metteteci pure un mondiale disastroso rispetto agli ultimi due ed ecco che si arriva a Phillip Island, con il buon Marcolino non contento di questo Rossi, suo “idolo” da bambino, pronto a vincere il suo decimo mondiale.
Premettendo che ora potete anche darmi del “Canarino”, tanto me lo aspetto, ma analizzando i fatti e i tempi soprattutto, si nota come Marquez, una volta davanti, rallentasse all’improvviso il suo passo gara, salvo poi andando a vincere all’ultimo giro in maniera strepitosa, ma recuperare mezzo secondo in due curve per uno che ha sempre girato più lento con pista libera, onestamente, a me sa di sospetto.
Il fatto di oggi penso sia chiaro anche agli anti-Rossi più incalliti: Marquez fa gara sul #46 per rallentarlo e autoproclamarsi giudice di un qualcosa che non gli compete. A memoria, non ricordo di un Rossi comportarsi così con altri due contendenti al titolo. Se Marquez avesse fatto la gara per vincere, chapeau, ma è chiara la sua malafede. Solitamente si dice “Non pensate in malafede”, beh no, chiaramente, ma ci sono volte in cui la malafede, purtroppo, esiste, senza raccontarci favole.
Rossi purtroppo ha approcciato male questo weekend, non tanto con le dichiarazioni del giovedì che, alla fine, gli hanno dato ragione, ma tanto con l’atteggiamento in pista nei confronti di Marquez. Il #93 lo ha spintonato un paio di volte, e nella prima occasione Rossi ha chiuso la vena ed ha cominciato a guardarlo male nei rettilinei, nelle curve, fino a mandarlo a quel paese. Un giro più tardi succede che Rossi lo accompagna lateralmente in curva 14, Marquez si appoggia e cade, probabilmente grazie anche al tocco di Rossi, che, personalmente, avrebbe meritato una squalifica per la gara di oggi e non per la successiva.
Marquez in tutta questa situazione ne esce malissimo: la sua immagine è chiaramente danneggiata dopo le dichiarazioni di giovedì: “Non so perchè Valentino dica queste cose, io corro per vincere”. Si, come no. Speravamo che Valentino si sbagliasse, ma invece oggi ne abbiamo avuta la conferma. Marquez è stato antisportivo, entrambi lo sono stati per un verso o per un altro, ma a pagare, giustamente, è solo colui che ha commesso un fatto palese, ossia Rossi. Bloccare un avversario però, specialmente se in lotta per il mondiale, e quindi correndo solo contro di lui disinteressandosi dell’andamento della gara, fa di Marquez un pilota che ha dichiarato il falso e che perderà per molti la stima fin qui creata.
Pace a voi.
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Più pericoloso una spintarella a 80 km/ho un contatto a 200? Non avrebbero mai finito comunque la gara e magari qualcuno si faceva male sul serio. Lorenzo sempre a lamentarsi campione solo in scuse
“Premettendo che ora potete anche darmi del “Canarino”, tanto me lo aspetto, ma analizzando i fatti e i tempi soprattutto, si nota come Marquez, una volta davanti, rallentasse all’improvviso il suo passo gara, salvo poi andando a vincere all’ultimo giro in maniera strepitosa, ma recuperare mezzo secondo in due curve per uno che ha sempre girato più lento con pista libera, onestamente, a me sa di sospetto.”
Ah quindi se il mezzo secondo nel polso ce l’ hanno gli altri è “sospetto”…
vergognatevi.
Se fatto all’ultimo giro, dopo un weekend intero con il passo gara migliore, con Lorenzo nettamente il più lento in pista, si. Basta guardare la gara analizzando i tempi, non ci vuole l’arca di scienza.