Yamaha alla riscossa: Vinales-Quartararo a precedere Marquez. Rossi 4°

Se una rondine non fa primavera, due cominciano perlomeno a riscaldare l’ambiente. E’ una Yamaha in grande spolvero quella che ha mostrato i muscoli sia in FP1 che in FP2. Agile, veloce, competitiva e, soprattutto, compatibile con tutti. Emblematica è infatti la classifica del venerdì pomeriggio: 4 Yamaha nelle prime 5 posizioni. Un plebiscito interrotto solo dall’onnipresente Marc Marquez, accreditato però di un ritardo dalla vetta tutt’altro che rassicurante: quasi 4 decimi.

Tornando alla classifica, Maverick Vinales impressiona per costanza e competitività. Notevoli i long run condotti sia al mattino che al pomeriggio, rimembranti l’Jorge Lorenzo versione “martillo“. Al momento sembra possedere il passo e il giro secco migliore (1.32:775), a meno che qualcuno non decida di mettergli i bastoni tra le ruote. Quel qualcuno risponde al nome di Fabio Quartararo. Ormai in pianta stabile nei piani alti del motociclismo che conta, il francese ha dimostrato di maneggiare con disinvoltura e spensieratezza la sua M1, a discapito di qualche ripetitivo sobbalzo. Il distacco dalla testa conferma la sua forza: 57 millesimi, un nulla.

Detto precedentemente di Marquez, fa piacere constatare come Valentino Rossi e Franco Morbidelli abbiano aggredito i primi turni di libere con aggressività e competitività. Preoccupa ancora un po’ il distacco, di circa 7 decimi: dovrà essere necessariamente limato se si vorrà puntare al podio. In coda al quintetto giapponese, ecco sbucare la KTM di Pol Espargaro, sempre molto rapido nel time attack, a precedere il duo ducati Danilo Petrucci-Andrea Dovizioso. Sessione tutt’altro che entusiasmante per i due in rosso, sempre lontani dalla vetta e mai in odore di attacco alle prime posizioni. Chiudono la top 10 Alex Rins e Cal Crutchlow. Da registrare l’incoraggiante 17° posizione di Jorge Lorenzo, protagonista però al mattino di un’incomprensione con Tito Rabat, finito poi a terra.

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