Il nome Subaru non ha bisogno di presentazione nel WRC: con tre titoli piloti e tre costruttori conquistati grazie a campioni come Colin McRae, Richard Burns e Petter Solberg, il costruttore nipponico è diventato uno dei marchi più popolari nel mondiale rally. Tuttavia, la casa giapponese non disputa il campionato WRC dal 2008, anno in cui è uscita dallo sport a causa della crisi economica, e l’unico programma con cui è rimasta coinvolta nei rally è quello di Subaru Motorsports USA, che corre da diversi anni nel campionato americano.
Le voci di un suo possibile ritorno nel mondiale rally ci sono da molto tempo, certo, ma stavolta a dare speranza agli appassionati sono le parole dirette di Ben Sulayem, presidente FIA ed ex-pilota di rally, che nell’ultimo periodo ha parlato con vari costruttori per attrarli in un WRC che per ora conta solo Toyota, Hyundai e M-Sport Ford come marchi impegnati. Tra i vari marchi presenti al tavolo c’era anche Akio Toyoda, chairman della Toyota che detiene una quota del marchio Subaru e con cui ha un ottimo rapporto con Ben Sulayem, come ha affermato lui stesso in Grecia alla vigilia del Rally Acropoli (ANTEPRIMA).
“Non è un segreto che ho avuto un buon incontro con Akio Toyoda. Ho parlato con lui su cosa potevamo fare per attrare i costruttori nel WRC e ho ascoltato qualcuno che è veramente appassionato e che ha menzionato la Subaru.“, le parole del capo della Federazione. “Ne detiene una percentuale e supporterà l’iniziativa dell’entrata di Subaru. E sento che qualcuno come lui, quando parla, lo fa con confidenza. Spero che ciò andrà a buon fine, avere più costruttori sarebbe bene per il WRC”. La domanda è: a che punto sarebbe il progetto per il loro ritorno nel mondiale?
Non ci sarebbero problemi per la macchina, dato il gran successo della nuova Wrx, e nemmeno per la data, con l’obiettivo di entrare nel 2027 (anno vociferato per i nuovi regolamenti), bensì per il motore, dato che la Subaru non ha al momento una power unit per il WRC. Anche qui, però, la Toyota potrebbe entrare in gioco per facilitare il compito. “Vedo segnali positivi da parte loro nel convincere Subaru a tornare e a fornire loro il motore.”, ha aggiunto Ben Sulayem. “Il loro problema non è con la macchina, ma con il motore. E sto vedendo davvero tanti segnali d’ottimismo in questi giorni”.
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