La Season 5 della Formula E è stata probabilmente la stagione più entusiasmante nella storia della serie. L’avvento della nuova monoposto Gen2, unita al nuovo format di gara da 45 minuti più un giro che non vedrà più i piloti entrare ai box per il cambio vettura e l’introduzione dell’Attack Mode, hanno aumentato lo spettacolo in pista garantendo un equilibrio dei valori in campo mai visto prima.
Infatti, nelle prime sei gare stagionali abbiamo visto ben 6 piloti diversi in pole position e altrettanti vincitori diversi: una striscia mai vista prima in Formula E. Il 13 Aprile 2019 il campionato arriva in Europa con la seconda edizione dell’ePrix di Roma ad aprire la seconda parte della stagione, con la curiosità nel vedere se la serie di vincitori e polemen diversi continuerà oppure no. L’equilibrio regna sovrano anche nella classifica del campionato, che vede Antonio Felix Da Costa in testa con 62 punti davanti a Jerome D’Ambrosio per un solo punto, con il belga della Mahindra a quota 61; dopo la vittoria nella gara precedente a Sanya Jean-Eric Vergne balza in terza posizione con 54 punti insieme a Sam Bird, l’unico della Top5 a secco di vittorie, mentre Lucas Di Grassi è quinto a quota 52.
Sulle strade dell’Eur le emozioni non mancano sin dalle qualifiche, con il cielo che dopo una mattinata soleggiante si è coperto pochi minuti prima dell’inizio della sessione. Durante la fase a gruppi Alexander Sims è costretto a dare forfait per un problema tecnico sulla sua BMW, con l’inglese costretto a parcheggiare sulla Cristoforo Colombo: iconica e molto divertente la scena che lo vede aprire un ombrello datogli in prestito da un commissario per ripararsi dalla pioggia in arrivo.
A passare in Superpole sono André Lotterer, Mitch Evans, Jose Maria Lopez, Stoffel Vandoorne, Maximilian Gunther (al ritorno in Formula E dopo esser stato appiedato dalla Dragon per le tre gare precedenti) e Sebastien Buemi. Tra la fine della fase a gruppi e l’inizio della Superpole arriva uno scroscio di pioggia che peggiora le condizioni della pista proprio all’inizio della fase finale, con Buemi a ritrovarsi il più svantaggiato del gruppo essendo sceso in pista per primo e con la pista più bagnata; una volta smesso di piovere, la pista migliora e la classifica della Superpole si conferma la stessa vista dopo la fase a gruppi: quando manca solo Lotterer a girare, Evans comanda la classifica davanti a Lopez, Vandoorne, Gunther e Buemi. Il tedesco della DS Techeetah rischia di mandare all’aria la pole position perdendo il controllo della sua vettura al tornantino della Colombo ma mentre al box Jaguar già esultano, sicuri di avere la pole position in mano, Lotterer conclude il suo giro conquistando la pole position con il tempo di 1:32.123, ben tre decimi meglio del tempo di Evans, diventando così il settimo polemen diverso in sette gare stagionali!
GARA – La gara inizia con la pista ancora umida per via della pioggia caduta sulla Capitale dopo le qualifiche, ma per la gara il meteo sarà clemente con la Formula E. Al via Lotterer riesce a difendersi da Evans e mantiene la prima posizione, alle loro spalle Vandoorne ha un ottimo spunto ed è subito terzo mentre Lopez va lungo al tornantino e perde diverse posizioni. Il primo giro è ricco di caos e colpi di scena: Alexander Sims va a muro alla curva 1 riuscendo poi a ripartire, alla discesa di curva 3 Maximilian Gunther perde il controllo della sua vettura, tocca il muro all’interno per poi riuscire in qualche modo a evitare un incidente più pesante dopo aver attraversato l’intera pista di traverso perdendo l’ala anteriore, mentre il suo compagno di squadra Jose Maria Lopez fa ancora peggio: attaccato da Sam Bird alla chicane dell’Obelisco, Lopez tampona l’inglese che finisce violentemente a muro, e all’uscita della curva di Viale della Civiltà Romana (curve 17-18), proprio prima dell’ingresso della pit lane, Lopez finisce a muro causando un incidente multiplo, con Gary Paffett e Jean-Eric Vergne autori di un contatto a catena che costringe Paffett al ritiro bloccando poi il passaggio per chi stava dietro. Bandiera rossa inevitabile e gara sospesa dopo neanche 3 minuti.
Dopo 40 minuti di sospensione la gara riparte con Lotterer ed Evans che mostrano di avere un ritmo nettamente superiore agli altri. Alle loro spalle Robin Frijns si mostra subito minaccioso su Buemi cercando di sfruttare l’Attack Mode attivato prima della bandiera verde: al quarto giro Frijns cerca il sorpasso dopo il salto di Via Ciro il Grande, ma Buemi resiste e sfrutta il vantaggio di traiettoria alla curva successiva per mantenere la quarta posizione vanificando il vantaggio dell’Attack Mode usato dal pilota olandese andando lui stesso ad attivarlo al giro seguente, dopo che i suoi inseguitori non disponessero più della potenza extra.
Questa bagarre permette a Lotterer, Evans e Vandoorne di prendere del vantaggio, con Evans che inizia a farsi pressante nei confronti del tedesco: a 33 minuti dalla fine i due sono separati da meno di mezzo secondo e il pilota della Jaguar sembra averne di più, mentre Vandoorne attiva il primo Attack Mode della sua gara che gli consente di rimanere a contatto con loro. Evans vuole passare, rischia di più nella guida rispetto ad André rimanendo però sempre sotto il mezzo secondo di distacco, mentre dietro Edoardo Mortara è costretto al ritiro per un problema tecnico sulla sua Venturi. A 26 minuti dalla fine Evans è molto vicino e cerca un varco al tornantino della Colombo, ma Lotterer si mostra un difensore durissimo e chiude la porta al kiwi della Jaguar. Pochi giri dopo Mortara, anche Felipe Massa con la seconda Venturi è costretto ad alzare bandiera bianca sempre per noie tecniche, fermandosi alla curva 14 tra il dispiacere della folla presente in tribuna che era tutta per lui, ben memore dei trascorsi di Felipe in Formula 1 con la Ferrari.
Viene esposta la Full Course Yellow per rimuovere la monoposto di Massa, e durante l’attivazione c’è un incomprensione tra Da Costa e Vergne, con il francese che lo supera ottenendo l’ottava posizione, tra l’incredulità del pilota BMW. La gara riparte con meno di 22 minuti al termine e la battaglia tra Lotterer ed Evans riprende, entrambi alla ricerca della loro prima vittoria in Formula E. A 19 minuti dalla fine Evans rompe gli indugi, attiva il suo primo Attack Mode e si lancia all’attacco di Lotterer. In un giro torna subito negli scarichi del tedesco, tenta il sorpasso al tornantino della Colombo ma Lotterer è rapido a chiudere la traiettoria interna. A 16 minuti dal termine avviene il momento decisivo della gara: Evans cerca uno spazio prima alla curva di Via Ciro il Grande, poi dopo la discesa di Viale della Civiltà del Lavoro incrocia la traiettoria beffando Lotterer all’interno della chicane dell’Obelisco riuscendo ad effettuare un sorpasso tanto bello quanto malizioso, con Evans che si appoggia alla DS del tedesco nella manovra per farsi spazio senza però fare danni. Lotterer riesce a rimanere in gara mantenendo Vandoorne alle sue spalle, e una volta finito l’Attack Mode di Evans va lui ad attivare il suo per la prima volta a 13 minuti dalla fine della gara.
Con la potenza extra Lotterer ritorna facilmente sul neozelandese con tanto di giro più veloce della gara mentre Vandoorne inizia a perdere terreno, rimanendo però saldamente in terza posizione. Lotterer riesce ad essere incalzante solo verso il termine del suo Attack Mode, cercando di farsi vedere al tornantino della Colombo a 10 minuti dalla fine, con Evans che copre saggiamente l’interno senza correre rischi. A meno di 9 minuti dalla fine Lotterer ci riprova attivando subito il secondo Attack Mode su suggerimento del suo box, mentre nelle retrovie si accende la bagarre tra Di Grassi, Da Costa e Jerome D’Ambrosio per l’ottava posizione, con Di Grassi ad avere la meglio. A 7 minuti dal termine Evans cerca di rispondere alla mossa di Lotterer andando anche lui in Attack Mode, ma sbaglia il passaggio nella activation zone presente all’uscita della curva 6, non sbloccando di conseguenza la potenza extra, ed è costretto a difendersi contro Lotterer che ha correttamente attivato l’Attack Mode. Evans però non si scompone e riesce a rimanere in testa alla gara chiudendo ogni porta al tedesco, che in uscita da curva 4 accarezza anche il muro strappando parte dello striscione lì presente, fino all’esaurirsi del suo Attack Mode, cosa che accade a meno di 5 minuti dalla fine.
A 2:30 dal termine Evans attiva il suo secondo e ultimo Attack Mode (stavolta correttamente), ma deve fare i conti con l’energia residua rimasta sulla sua Jaguar, che si aggira sul 10% a poco più di due giri dal termine. Evans rallenta così il ritmo subendo anche un contatto da Lotterer, anche lui a corto di energia residua a disposizione. Evans gestisce benissimo l’energia in rapporto al tempo di gara mancante, presentandosi all’ultimo giro con il 5% di energia residua rimasta: da lì in poi il neozelandese non sbaglia nulla e passa per primo sotto la bandiera a scacchi ottenendo la prima vittoria in Formula E per se e per la Jaguar, che ha creduto in lui sin dal suo ingresso in Formula E nel 2016 e che proprio prima della gara di Roma aveva deciso di sostituire Nelson Piquet JR (deludente sin lì con un solo punto conquistato in stagione) con Alex Lynn.
Evans conquista la sua prima vittoria dopo un bellissimo duello con André Lotterer, risolto con un colpo di genio del kiwi in una gara comunque molto corretta tra i due, capaci di dar vita ad una bagarre tirata capace di tenere chiunque incollato allo schermo; chi vi scrive quel giorno era tra gli spalti e ha un bellissimo ricordo di quella gara, con l’adrenalina che saliva giro dopo giro fino al boato finale che c’è stato all’arrivo seguito dalla super festa del podio.
Il podio di Roma è completato da Stoffel Vandoorne, terzo al traguardo dopo un’ottima gara e al primo podio per se e per la HWA Racelab nell’unica stagione disputata in Formula E prima dell’ingresso ufficiale di Mercedes avvenuto in questa stagione. Più staccati gli altri, messi in secondo piano dalla lotta al vertice: Robin Frijns è riuscito ad avere la meglio su Sebastien Buemi per la quarta posizione grazie ad un undercut in fase di Attack Mode, con Oliver Rowland capace di chiudere alle spalle del suo compagno di squadra svizzero in sesta posizione, regalando alla Nissan e.Dams un ottimo doppio piazzamento a punti. Vergne taglia il traguardo in settima posizione ma viene poi penalizzato per aver superato Da Costa in regime di Full Course Yellow e finisce così fuori dai punti: avanzano così Lucas Di Grassi in 7° posizione, Jerome D’Ambrosio in 8° dopo una gran rimonta dalla 19° posizione in griglia di partenza, Antonio Felix Da Costa in 9° posizione davanti a Pascal Wehrlein.
La vittoria di Roma rende Evans il settimo vincitore diverso in altrettante gare disputate nella Season 5 e pone sia lui che Lotterer nella lotta per il titolo. La classifica del campionato dopo Roma vede D’Ambrosio tornare in testa al campionato con 65 punti e una sola lunghezza di vantaggio su Da Costa, secondo a 64 punti. Lotterer ed Evans fanno un incredibile balzo in classifica portandosi in terza e quarta posizione rispettivamente a 62 e 61 punti, con Di Grassi che rimane in quinta posizione con 58 punti davanti a Vergne e Frijns, entrambi a quota 55, e Bird fermo a 52: una classifica sempre più corta in un campionato che è stato veramente incerto fino all’ultimo giro dell’ultima gara di New York.
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