Il 10 ottobre si disputano le prove libere del GP del Giappone. Quello di Suzuka è il penultimo appuntamento del mondiale, e Villeneuve, primo nella classifica piloti, arriva sul circuito della Honda con 9 punti di vantaggio su Schumacher: al canadese basta fare un punto in più rispetto al pilota della Ferrari per vincere il suo primo campionato del mondo. Tuttavia Villeneuve si mette nei pasticci durante le libere del sabato mattina. La Tyrrell di Jos Verstappen si ferma sul rettifilo principale dopo essere rimasto senza benzina. Villeneuve, nonostante le bandiere gialle, non alza il piede, e non rallenta neanche nel giro successivo. Oltre a lui anche altri cinque piloti non rispettano le bandiere gialle: si tratta di Heinz-Harald Frentzen, Johnny Herbert, Rubens Barrichello, Michael Schumacher e Ukyo Katayama. Tutti e cinque si beccano una reprimenda, ma il figlio d’arte, che aveva già sul groppone due ammonizioni ricevute precedentemente nel Mondiale, viene escluso dall’evento. La Williams però fa ricorso, e quindi Villeneuve può partecipare all’evento, ma sub judice.
Il canadese riesce a centrare la pole davanti alle Ferrari di Schumacher e Irvine e alla McLaren di Hakkinen. Per quanto riguarda gli italiani c’è da segnalare che Morbidelli è costretto a dare forfait a causa di un incidente in qualifica.
GARA – Alla partenza Villeneuve stringe Schumacher e cerca di costringerlo all’errore, ma il tedesco decide di desistere, mentre Hakkinen scavalca Irvine, che è seguito da Frentzen e dalle Benetton di Berger e Alesi. Al secondo giro sale in cattedra Eddie Irvine, che in un colpo solo supera Hakkinen e Schumacher nella seconda esse. Al terzo giro il ferrarista sorpassa anche Jacques Villeneuve all’esterno della Triangle Chicane, e si porta al comando.
Mentre le due Stewart di Magnussen e Barrichello si ritirano dopo essere finite fuori pista, Irvine allunga sensibilmente sugli altri, rallentati dal ritmo blando di Villeneuve. Dopo 13 giri Irvine ha circa 12 secondi di vantaggio sul gruppo. In questo giro rientrano ai box per la prima sosta Berger e Hakkinen. Al sedicesimo giro fa il suo primo pit stop Irvine, che nel giro precedente aveva segnato il giro più veloce in gara: il nord-irlandese rientra in pista quarto dietro a Frentzen. Due giri dopo è il momento di Schumacher: la sua è una sosta velocissima, di 7,1 secondi, che ha l’obiettivo di farlo saltare davanti a Villeneuve. Schumacher sfrutta le gomme nuove e marca il giro più veloce: la Williams decide quindi di richiamare Villeneuve ai box. Dopo la sosta Villeneuve esce appena davanti a Schumacher, ma il tedesco scarta repentinamente all’interno e con una splendida manovra passa il rivale. Intanto anche Frentzen effettua il primo rifornimento: al rientro in pista è quarto, davanti ad Hakkinen.
A questo punto Irvine, che ha una dozzina di secondi su Schumacher, inizia a rallentare sensibilmente. Al giro 25 Schumacher prende Irvine e lo passa alla prima esse. Ma Irvine non ha problemi: la Ferrari gli ha ordinato via radio di cedere la leadership a Schumacher e di frenare Villeneuve. Irvine si adegua e dopo aver fatto sfilare Schumacher tiene dietro Villeneuve, facendogli perdere in media un secondo e mezzo al giro. Mentre le due Benetton fanno il loro secondo pit stop, la Williams decide di far rientrare Villeneuve per toglierlo dalla brutta situazione creatasi.
Al giro 30 il canadese torna ai box, ma la sua sosta è lentissima per un problema di inserimento del bocchettone. Villeneuve torna in pista settimo, dietro ad Alesi e ad Hakkinen, che si era fermato assieme al pilota della Williams. In risposta alla mossa della Williams, la Ferrari chiama ai box Irvine per la seconda ed ultima sosta: Eddie rientra terzo, davanti a Johnny Herbert, Alesi, Hakkinen e Villeneuve. Il giro dopo (il 33) vede anche Schumacher fermarsi per l’ultimo rabbocco di benzina. Frentzen si trova al comando e inizia a spingere al massimo e a guadagnare diversi secondi alle Ferrari. Al trentasettesimo passaggio va ai box per l’ultima sosta e rientra in pista in seconda posizione, riuscendo di un soffio a stare davanti a Irvine.
Frentzen continua a segnare tempi record e riduce il margine che lo separa da Schumacher. Il suo compagno di squadra Villeneuve, invece, è sesto e non gira su tempi competitivi. Tuttavia si ritrova quinto dopo il terzo pit di Alesi, che torna in pista sesto e inizia a tentare il sorpasso su Villeneuve. Schumacher continua a tirare, ma Frentzen gli recupera costantemente qualche decimo.
A tre giri dalla fine Schumacher deve doppiare la Arrows di Hill, ma Damon non lascia strada facilmente, e impiega una tornata prima di farsi da parte, tant’è che Frentzen ora è ad un secondo da Schumacher. Ma Frentzen non ce la fa ad attaccare la Ferrari, e Schumacher vince la quinta gara in stagione, davanti a Frentzen. A completare il podio Eddie Irvine, che contiene gli assalti di Hakkinen. Quinto Villeneuve, sesto Alesi, ottavo Fisichella.
Schumacher è a un punto di distacco nel mondiale da Villeneuve, ma la Williams perde l’appello contro la squalifica del canadese: a Villeneuve vengono tolti i due punti conquistati, e Schumacher è in testa al campionato piloti con 78 punti. Infine, col secondo posto di Frentzen la Williams si è aggiudicata il titolo costruttori.
HIGHLIGHTS GP GIAPPONE 1997
CLASSIFICA FINALE GP GIAPPONE 1997
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