Fastback | GP Italia 1995: il sogno Rosso sfuma sul più bello

Monza ospita la dodicesima prova del mondiale di Formula 1 1995. Schumacher arriva all’appuntamento con 15 punti di vantaggio su Damon Hill e punta ad allungare sul rivale anche in terra italiana. Schumacher, però, deve fare i conti con uno scatenato David Coulthard: lo scozzese della Williams vola al Venerdì e al Sabato e segna la pole con mezzo secondo di vantaggio su Schumacher. Terza la Ferrari di Berger, mentre l’altro ferrarista Alesi è quinto, appena dietro a Hill.
 

 
GARA – Già nel giro di riscaldamento iniziano le emozioni. Coulthard finisce nella sabbia alla curva Ascari. Lo scozzese riparte quando è già sfilato il gruppo ed è costretto a partire ultimo. Al via Schumacher è primo e tiene la posizione su Berger e Alesi, che ha passato Hill. Ma all’uscita dell’Ascari c’è molta sabbia in pista e diverse vetture vanno in testacoda: tra i coinvolti, Max Papis, Andrea Montermini, Lamy e Roberto Moreno. La direzione corsa sospende la gara all’inizio del secondo giro, proprio mentre Berger aveva superato Schumacher.
 


Si riparte con la griglia originale e Coulthard ha la possibilità di scattare dalla sua piazza originaria, la prima. Coulthard parte bene e mantiene il comando. Berger passa Schumacher, che sta davanti a Hill, Herbert e Alesi. Jean però supera Herbert alla Parabolica e si attacca ad Hill. Herbert, nei giri successivi, viene scavalcato anche da Barrichello e Hakkinen. Coulthard cerca di scappare, ma i quattro alle sue spalle mantengono il passo. Intanto Giovanni Lavaggi (Pacific) va in testacoda alla curva 1 e lì termina la sua gara.
Coulthard guadagna qualcosina su Berger, che a sua volta ha preso un margine di 1,5 secondi sul terzetto Hill-Schumacher-Alesi. Al tredicesimo giro ecco il secondo colpo di scena: Coulthard perde il posteriore alla Roggia e finisce nella ghiaia. Lo scozzese riesce a tornare in pista in sesta posizione, ma sulla sua Williams c’è un danno che lo costringe al ritiro. In testa c’è Berger, che spinge per aumentare il gap su Schumacher. Grazie ai doppiaggi il ferrarista arriva ad avere circa 4 secondi sulla Benetton del tedesco. Proprio i doppiaggi regalano un’altra grande sorpresa al giro 23: Schumacher e Hill doppiano la Footwork di Inoue alla Biassono. Hill, però arriva lungo alla frenata e prende in pieno Schumacher, mettendo fine alla gara di entrambi e regalando la seconda posizione ad Alesi e la terza a Barrichello.
 

 
Berger dà il via al valzer dei pit stop: la sua sosta dura 16 secondi, ma al rientro l’austriaco viene superato da Irvine e Blundell. La perdita di tempo si rivela fatale, perchè Alesi, rientrato ai box il giro successivo, lo passa. Herbert ritarda il pit stop e grazie a questa mossa scavalca Hakkinen e Barrichello. Ora Alesi è primo, davanti a Berger, Herbert, Hakkinen, alla Jordan di Barrichello e alla Sauber di Frentzen. Alla seconda di Lesmo c’è un brutto incidente per Badoer (Minardi), che va a sbattere contro il guardrail. Ma al giro 33 sfuma la possibile doppietta Ferrari: dall’alettone posteriore di Alesi si stacca la telecamera, che va va a finire sulla sospensione anteriore sinistra di Berger, tranciandola. Sale così in zona punti Eddie Irvine sulla seconda Jordan. Irvine però si ferma al giro 40 per la rottura del motore, e tre giri dopo tocca la stessa sorte al compagno di squadra Barrichello.
Alesi amministra la prima posizione alla luce dei suoi 7 secondi di vantaggio su Johnny Herbert, che ha messo tra sé e Hakkinen un gap di tutta sicurezza. Dietro si mette in luce Max Papis, che è in settima posizione con la modesta Footwork. Tutto sembra filare liscio, finché a 10 giri dalla fine si nota del fumo uscire dalla gomma posteriore destra della sua Ferrari. Due giri dopo Jean deve rientrare ai box: un cuscinetto è andato in fiamme. Alesi deve ritirarsi. Herbert ora conduce la corsa. L’unico scossone negli ultimi giri lo regala dietro Bouillon, che sopravanza Papis per l’ultimo punto a disposizione. Herbert prende la bandiera a scacchi e vince per la seconda volta in carriera. Alle sue spalle giunge Mika Hakkinen, che regala il primo podio del 1995 alla McLaren. Terzo Frentzen, al primo podio in carriera. Chiudono la zona punti Blundell, Salo e Bouillon.
 

Nel mondiale piloti, in virtù dei ritiri di Schumacher e Hill, non cambia nulla, mentre con la vittoria di Herbert la Benetton guadagna 10 punti nel mondiale costruttori sulla Williams.
 
CLASSIFICA FINALE GP ITALIA 1995

1 2 Regno Unito Johnny Herbert Benetton Renault 1:18:27.916
2 8 Finlandia Mika Häkkinen McLaren Mercedes +17.779
3 30 Germania Heinz-Harald Frentzen Sauber Ford +24.321
4 7 Regno Unito Mark Blundell McLaren Mercedes +28.223
5 4 Finlandia Mika Salo Tyrrell Yamaha +1 Lap
6 29 Francia Jean Boullion Sauber Ford +1 Giro
7 9 Italia Massimiliano Papis Footwork Hart +1 Giro
8 10 Giappone Taki Inoue Footwork Hart +1 Giro
9 21 Brasile Pedro Diniz Forti Ford +3 Giri
10 3 Giappone Ukyo Katayama Tyrrell Yamaha +6 Giri
Ret 27 Francia Jean Alesi Ferrari Ruota portante
Ret 14 Brasile Rubens Barrichello Jordan Peugeot Frizione
Ret 15 Regno Unito Eddie Irvine Jordan Peugeot Motore
Ret 28 Austria Gerhard Berger Ferrari Sospensioni
Ret 24 Italia Luca Badoer Minardi Ford Testacoda
Ret 1 Germania Michael Schumacher Benetton Renault Collisione
Ret 5 Regno Unito Damon Hill Williams Renault Collisione
Ret 26 Francia Olivier Panis Ligier Mugen-Honda Testacoda
Ret 6 Regno Unito David Coulthard Williams Renault Testacoda

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