Il Gran Premio del Giappone è il penultimo appuntamento della stagione 1988. Ayrton Senna e Alain Prost, dopo un campionato vissuto ruota a ruota, si giocano il tutto per tutto tra le curve dello storico tracciato giapponese di proprietà della Honda. Una stagione assolutamente dominata dalla McLaren, con entrambi i piloti che, tralasciando lo strano caso di Monza, si erano divisi quasi equamente le vittorie di quel campionato. Ayrton Senna, nonostante un paio di match point durante le ultime estive, arriva in Giappone con il ruolo da inseguitore, visto che dopo la doppia trasferta di Spagna e Portogallo il proprio compagno di team è di nuovo in testa alla classifica con 84 punti. Il brasiliano, dopo aver gettato al vento le gare di Monaco e Monza, è fermo a 79 punti. Senna, però, considerando il gioco degli scarti, può contare potenzialmente su 18 punti, mentre Prost solo su 6. Questo fattore, unito alla grande esperienza del brasiliano sull’acqua, sarà uno dei fattori determinanti per l’assegnazione del titolo mondiale 1988, visto che a Senna basta quindi una vittoria per diventare campione del mondo.
Il giovedì è ricco di frecciate e voci, di accuse e di smentite: il clima è caldo e gli stessi Senna e Prost sono i protagonisti di uno spettacolo davvero unico nel proprio genere. Senna, nonostante l’appuntamento di Adelaide ancora a disposizione, vuole chiudere i giochi già in Giappone, festeggiare il primo titolo mondiale con estrema tranquillità, visto che giocarsi un titolo mondiale all’ultimo appuntamento della stagione provocherebbe delle tensioni difficili da interpretare. Come da previsione, le due sessioni di qualifica sono firmate dal duo McLaren-Honda, con Senna che riusce a rifilare ben tre decimi al proprio compagno di team, con quest’ultimo non al 100% per via di un virus intestinale. La tensione è alta e questa pole fa spostare i favori dei pronostici dal lato di Senna, visto che il brasiliano può godere della traiettoria pulita durante le fasi di start. Inoltre, le voci di un possibile risultato deciso a tavolino non fanno altro che amplificare le chiacchiere che precedono la corsa. Terza posizione per la Ferrari di Berger, seguita da Nelson Piquet, Satoru Nakajima, Derek Warwick, Nigel Mansell e Michele Alboreto.
Al via succede però l’incredibile: Senna, rimasto fermo nella propria piazzola, sbraccia, qualcosa è andato storto durante le fasi di partenza. Mentre Prost di invola in testa alla prima curva, Senna litiga con la propria McLaren, riuscendola finalmente a farla partire. Il brasiliano, però, si trova in quattordicesima posizione, ben distante dalla vetta della classifica occupata da Alain Prost. Il risultato finale sembra scontato, considerando che Prost e Senna possono contare sullo stesso mezzo meccanico. Nonostante tutto facesse pensare a una resa da parte del brasiliano, Senna decide di provarci: il pilota della McLaren mette in mostra un ritmo assolutamente strabiliante, recuperando terreno e posizioni. Prost però è ancora davanti e il francese, di certo, non sta a guardare la rimonta del proprio compagno di squadra: Alain spinge al massimo per mettere tra se e Senna quel distacco che gli permetterebbe di laurearsi per la terza volta campione del mondo. A metà gara, con Ayrton terzo a “soli” dieci secondi dalla McLaren del francese, comincia a piovere, una pioggia leggera che colpisce sole poche zone della pista. La pista umida non fa altro che spingere il brasiliano a dare di più, mentre manda nel panico il francese, alle prese con alcuni doppiaggi e da alcune noie al cambio. Qualche giro e Senna riacciuffa Prost, ragionando un sorpasso che entrerà nella storia delle corse. Il brasiliano prepara alla perfezione l’uscita dalla chicane del triangolo, mettendosi in scia al francese.
Il risultato è un sorpasso da cinetica nella parte interna del rettifilo, con Senna posizionato tra il muretto dei box e Prost. Il passo del brasiliano è nettamente superiore a quello del francese, così Senna, aiutato dalla pioggia e dalla pista umida che mette in netta crisi il proprio compagno di team, taglia per primo il traguardo, aggiudicandosi il primo mondiale della carriera. È l’ottavo trionfo stagionale, un altro record, meglio di quanto Prost e Clark erano riusciti a fare nel 1984 e nel 1963. Il Brasile è letteralmente in festa, come del resto tutti i tifosi brasiliani arrivati a Suzuka. Per la Mclaren si tratta di un titolo mai messo in discussione, giocato sempre in casa non rischiando mai nulla.
Seconda posizione proprio per Prost, seguito da Thierry Boutsen, Gerhard Berger, Alessandro Nannini. In realtà Prost sarebbe in testa alla classifica con 96 punti, 8 in più di Senna che dopo quindici gare ha accumulato 88 punti, ma il regolamento impone di considerare solo i migliori undici risultati stagionali, ragion per cui Senna, già forte di otto vittorie, due secondi e un quarto posto, è con 87 punti irraggiungibile dal compagno di squadra, che anche in caso di vittoria ad Adelaide (come effettivamente accadrà, ndr), potrà al massimo pareggiare a quota 87 punti, ma con una vittoria in meno. Suzuka ’88 sarà solo il primo episodio di una rivalità che scriverà pagine indelebili della storia della Formula 1.
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