È il 1999. È l’anno dell’incidente che costrinse Michael Schumacher a saltare gran parte delle gare della stagione a causa dell’incidente occorso in Gran Bretagna.
La Ferrari, comunque, è protagonista fino all’ultima gara sia per quanto riguarda il Mondiale Costruttori sia per quello Piloti. Dopo il gran precedente, quello della Malesia, la Ferrari è in testa in entrambe le classifiche: 4 punti in più di Irvine su Hakkinen nel Piloti. Stessa distanza anche nel Costruttori. Il tutto dopo polemiche e ricorsi. Il finlandese può però trarre vantaggio dal fatto che a pari punti sarebbe campione del mondo in virtù dei migliori piazzamenti ottenuti durante il campionato.
Suzuka, 29-31 ottobre 1999 – Nelle qualifiche del sabato, Michael Schumacher centra la seconda pole consecutiva dopo essere rientrato dall’infortunio nella gara precedente in Malesia. Completa la prima fila Mika Häkkinen. Dietro di loro Coulthard seguito a ruota da Eddie Irvine. Ci sono poi le Prost di Panis e Trulli. Chiudono la Top 10, Johnny Herbert, Ralf Schumacher e Jean Alesi. Inoltre, durante le qualifiche, Irvine è protagonista di un brutto incidente.
L’incidente a Irvine
In partenza, Häkkinen riesce a sopravanzare M. Schumacher. Scattano bene pure Panis e Irvine che sono così terzi e quarti.
Tuttavia Irvine, che deve vincere per sperare di vincere il mondiale non riesce a sopravanzare lo stesso Panis. Ci riuscirà, ma soltanto grazie al gioco dei pit-stop al 16° passaggio.
Al 19° giro, pit-stop per Häkkinen che ha un piccolo problema all’anteriore sinistra. Nonostante ciò mantiene la testa della corsa anche quando Schumacher si ferma tre giri dopo.
Alla fine della prima serie di rifornimenti ai Häkkinen conduce la corsa davanti a Michael Schumacher con circa 6 secondi e mezzo di vantaggio, seguono Coulthard che ha avuto la meglio su Irvine anticipando la sosta, Frentzen e Ralf Schumacher. Panis si è stato costretto al ritiro nel corso del 19º giro per un problema all’alternatore della sua Prost.
Durante il secondo stint Schumacher inanella una serie di giri veloci, ma anche Häkkinen segna tempi molto buoni e per questo motivo il distacco tra i due non scende mai sotto la soglia dei 5 secondi.
Fino a metà gara, non succede praticamente nulla. Irvine viene rallentato da Coulthard per ordine dalla McLaren, in ottica campionato: se Hakkinen dovesse scivolare al secondo posto, avrebbe bisogno che Irvine non arrivi nei primi 4 per poter vincere il titolo)
Il rallentamento provoca il riavvicinamento di Frentzen e Ralf, ma a Suzuka il sorpasso è molto difficile. Decidono quindi di anticipare la sosta. Nel giro di due giri entrano tutti e quattro. Gli uomini della Ferrari fanno una sosta memorabile e con soli 6,3 secondi riescono a sorpassare la McLaren di Coulthard scavalcandolo così in terza posizione. Due giri dopo, il pilota scozzese va a sbattere contro le barriere e danneggia l’ala anteriore, garantendo così alla scuderia di Maranello il Mondiale Costruttori. Riuscirà ad entrare ai box per riparare la sua McLaren.
Il Mondiale Piloti, invece, ora, poteva perderlo solo Mika Häkkinen. Il finlandese, infatti doveva tenere ad ogni costo la leadership della gara se voleva il titolo.
Arriva così la seconda sosta per i piloti. Ma la classifica non subisce più capovolgimenti nelle prime posizioni. Häkkinen continua a controllare su Schumacher, seguito da Irvine (staccato di oltre un minuto), Frentzen e Ralf Schumacher e Alesi.
Nel frattempo Coulthard si ritira definitivamente dalla corsa a causa dell’uscita di pista che ha danneggiato l’assetto della sua MP4/14 a cui poi si era aggiunto pure un problema idraulico.
Nelle ultime tornate, Häkkinen avrebbe la possibilità di doppiare addirittura il suo rivale Irvine, ma si può permette il lusso di rallentare: la vittoria ormai non gliela toglie più nessuno. Secondo è Michael Schumacher, che sale sul podio insieme al compagno di squadra Irvine: la Ferrari conquista così il nono titolo costruttori della sua storia, il primo dal 1983. Chiudono la zona punti Frentzen, Ralf Schumacher ed Alesi.
Grazie a questo risultato, Mika Häkkinen si laurea per la seconda volta Campione del Mondo di F1, mentre alla Ferrari va il titolo Costruttori che mancava dal 1983.
È stata anche l’ultima gara in F1 per Damon Hill (campione del Mondo nel 1996), dopo 22 vittorie, 20 pole e 42 podi. Per lui un ritiro al 21° giro dopo un’uscita di pista.
La partenza dall’abitacolo di Mika Häkkinen
CLASSIFICA GP GIAPPONE 1999
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