La Formula 1 approda a Silverstone per l’ottavo gran premio del mondiale 1994. Ad attendere i piloti e le squadre c’è un circuito leggermente modificato rispetto agli anni precedenti: la chicane Abbey è stata modificata e resa molto più lenta rispetto alla versione precedente. Molto più accentuato è il raggio di curva in uscita dalla Stowe, così come è più secca la Brooklands rispetto al recente passato.
Schumacher detta legge in campionato, con 66 punti in classifica piloti, 37 in più di Hill. Il pilota della Benetton stampa un gran tempo in qualifica, ma negli ultimi minuti Hill tira fuori un giro mozzafiato e batte il rivale per 3 millesimi di secondo. Grandissima qualifica anche di Berger, che piazza la Ferrari in terza posizione, a 20 millesimi dalla pole. Quarto Alesi, a mezzo secondo. Buona terza fila per Hakkinen, con la McLaren, e Barrichello, su Jordan. Settima posizione per Coulthard, al ritorno sul sedile della seconda Williams. Martini porta la Minardi in quattordicesima posizione. Sedicesimo Morbidelli, con la Footwork. Lo seguono in successione Alboreto (Minardi), De Cesaris (Sauber) e Zanardi (Lotus).
GARA – Nel giro di riscaldamento Schumacher supera Damon Hill nella partenza dalla griglia e anche nel rettilineo che porta alla Abbey. Schumacher non cede subito la posizione al pilota della Williams. La direzione corsa mette sotto inchiesta il comportamento del pilota tedesco. Nel frattempo la vettura di Coulthard si pianta in griglia, e si decide di congelare la procedura di partenza. Lo scozzese è costretto a prendere il via dall’ultima posizione.
Al via Hill parte benissimo e lascia sul posto Schumacher e Berger, con Barrichello che passa Alesi. Brundle vede il suo motore andare in fiamme proprio alla partenza, e deve parcheggiare sul prato la McLaren. Bello spunto di Verstappen, che balza dalla decima alla sesta posizione. Davanti Schumacher e Hill fanno subito il vuoto e si sfidano a suon di giri veloci. Dopo sette giri, Berger accusa già 14.6 secondi di distacco dal leader della corsa, mentre Alesi non riesce a trovare il modo di attaccare Barrichello. Buona rimonta per Coulthard, che è già dodicesimo, e all’undicesimo giro si porta in decima posizione, dopo aver passato la Ligier di Panis. Fuori gara nelle prime fasi Zanardi, De Cesaris e Morbidelli, tutti col motore KO.
La fuga di Hill e Schumacher è in parte frenata dai doppiaggi, che rallentano il ritmo di entrambi. Il distacco fra i due rimane però sempre di un secondo circa, e il duello è sempre apertissimo. Al quindicesimo giro i commissari decidono di sanzionare Schumacher con uno stop & go di cinque secondi per aver passato Hill in due differenti occasioni nel corso del giro di ricognizione. Proprio in quel momento il pilota della WIlliams rientra ai box per il primo rifornimento e cambio gomme. Il pilota inglese esce dietro a Berger e di un soffio davanti a Barrichello. Schumacher ritarda il pit stop di due giri, e al ritorno in pista è davanti a Damon Hill! Schumacher si incolla alla Ferrari di Berger, e dopo due giri entrambi vengono raggiunti da Hill.
Il pilota della Benetton, d’accordo con Briatore, non rispetta lo stop & go e prosegue la sua corsa. Per questa ragione, al ventiduesimo giro viene esposta al pilota tedesco la bandiera nera! Schumacher continua la sua corsa e in questo passaggio supera Berger alla Brooklands e si porta al comando, col ferrarista che evita di difendere strenuamente la posizione, alla luce della squalifica inflitta al suo avversario. Berger si ferma ai box.
Mentre Schumacher in pista difende il secondo e mezzo di vantaggio su Hill, Briatore e Walkinshaw vanno a parlare coi commissari, e incredibilmente il collegio giudicante toglie la bandiera nera a Schumacher, ripristinando lo stop and go. Il tedesco sconta la penalizzazione al giro 27, lasciando campo libero a Hill. Intanto vanno ai box Alesi e Hakkinen, che tornano in pista in quinta e sesta posizione. Al giro 32 Berger è costretto al ritiro: Barrichello sale in terza posizione. Alesi fatica a trovare il ritmo, e deve difendersi dagli attacchi di Coulthard.
Al trentasettesimo giro rientrano per la seconda sosta Hill e Schumacher: l’inglese è sempre primo, con circa 14 secondi sul pilota della Benetton. Coulthard cerca il sorpasso su Alesi, ma il francese si difende. Il pilota della Williams rientra ai box per la seconda sosta ed è ottavo. Barrichello è terzo, ma al quarantaduesimo giro si ferma per il secondo rifornimento, e si ritrova alle spalle di Hakkinen: Alesi ora è sul podio. Il pilota della Jordan non si dà per vinto, e rimane sempre a meno di un secondo da Hakkinen, deciso a prendersi la quarta posizione.
Hill è in controllo totale della corsa, e gli unici grattacapi arrivano dai doppiati, con le Ligier e Beretta che fanno perdere qualche decimo all’inglese, sempre davanti a Schumacher di 15 secondi. Coulthard intanto passa Frentzen e arpiona la zona punti. Lo scozzese viaggia alle spalle di Hill, e a tre giri dalla fine il leader della gara si fa sfilare, lasciando che il compagno di squadra si sdoppi. Coulthard però si fa doppiare nuovamente all’ultimo giro.
Hill vince il GP di Gran Bretagna, battendo Schumacher e Alesi. Incidente all’ultima curva tra Barrichello e Hakkinen: il brasiliano rientra ai box, dimenticandosi che sta percorrendo gli ultimi metri di gara, e Hakkinen, rimesso in pista dai commissari, taglia il traguardo prima del brasiliano. Sesta posizione per Coulthard. Martini, unico italiano a chiudere la corsa, taglia il traguardo in undicesima posizione.
Dopo la gara Schumacher viene estromesso dalla classifica per aver ignorato lo Stop & Go e la bandiera nera. Al tedesco vengono anche inflitte due gare di squalifica.
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