SINGAPORE – La Formula 1 approda per la seconda volta nella sua storia a Marina Bay, per correre in notturna il GP di Singapore. Il Circus arriva a Singapore funestato dallo scandalo avvenuto dodici mesi prima nella gara disputata sul circuito cittadino asiatico. La Renault aveva truccato la gara, ordinando a Piquet jr. di andare a sbattere per permettere ad Alonso di risalire posizioni sui rivali, che non avrebbero potuto effettuare il pit stop a causa del regime di pit lane chiusa. Alonso poi si aggiudica la corsa. La FIA, grazie alla testimonianza di Piquet jr., scoperchia il vaso di Pandora. Briatore, team principal della Renault, viene allontanato dalla squadra assieme al dt Symonds, e lo sponsor ING rompe con effetto immediato il contratto con la Renault.
A riportare l’attenzione sull’azione in pista ci pensa Lewis Hamilton. Il pilota della McLaren vuole riscattare a tutti i costi l’incidente avvenuto nell’ultimo giro del GP d’Italia, e in qualifica strapazza gli avversari. Hamilton conquista la terza pole stagionale, ed è l’unico pilota a scendere sotto l’1’48. Vettel, secondo, prende più di tre decimi. Terzo c’è Rosberg, con una Williams molto competitiva su una pista piena di curve lente. Quarto Webber, con la seconda Red Bull. In terza fila ci sono Barrichello e Alonso, davanti alla Toyota di Glock e alle BMW di Heidfeld e Kubica. Incredibilmente eliminato nel Q2 Button: il leader del mondiale non va oltre la dodicesima posizione. Qualifica orribile per la Ferrari: Raikkonen è tredicesimo, mentre Fisichella si qualifica diciottesimo. Male anche Trulli, quindicesimo, e Liuzzi, ultimo con una Force India tornata sulla terra dopo le incredibili prestazioni avute a Spa e Monza.
Dopo le qualifiche Heidfeld viene retrocesso in utilma posizione per irregolarità alle verifiche tecniche, mentre Barrichello viene penalizzato di cinque posizioni: sulla sua Brawn GP si è resa necessaria la sostituzione del cambio.
GARA – Hamilton ha un ottimo spunto e mantiene la leadership. Rosberg supera Vettel ed è secondo, mentre Alonso si porta in quarta posizione davanti a Webber, Glock e Barrichello, che ha i suoi problemi nel tenere dietro Kubica e Kovalainen. Webber supera Alonso uscendo di pista, e anche Glock sorpasso lo spagnolo della Renault. Davanti Hamilton detta il passo, ma Rosberg gira su tempi molto simili, e tiene dietro agevolmente i piloti della Red Bull. Nelle retrovie si ritira Grosjean, sempre in difficoltà nel weekend di Singapore. Al quinto giro Hamilton si trova costretto a disattivare il KERS, a causa di un segnale di allarme apparso sulla telemetria della McLaren. Nel frattempo Webber si lascia sfilare da Glock e Alonso: l’australiano evita così una penalità per il sorpasso compiuto tagliando la pista nel primo giro.
Dopo dodici giri Hamilton ha due secondi e cinque decimi di vantaggio su Rosberg, 4.6 su Vettel e quasi 15 nei confronti di Glock. In fondo al gruppo c’è una bella lotta fra Fisichella e Liuzzi, col ferrarista che mantiene la sedicesima posizione. Al giro 17 rientra Vettel per il primo pit stop: il pilota della Red Bull torna in pista davanti a Barrichello. Nella tornata successiva si ferma Rosberg: il tedesco esce dai box e arriva lungo, oltrepassando la linea bianca. Rosberg mantiene la posizione su Vettel, ma viene penalizzato con un drive thru per aver superato la linea bianca. Al ventesimo giro va a fare il rifornimento anche Hamilton, che anche dopo la sosta rimane in testa alla corsa.
Nel frattempo Sutil e Heidfeld hanno un incidente in curva 5. Sutil si gira per evitare un contatto con Alguersuari, e nel ripartire prende in pieno Heidfeld. La direzione corsa manda in pista la safety car. Tanti piloti riforniscono sotto safety car, e Alguersuari parte prima che il meccanico alzi il lollipop, rimanendo col bocchettone incastrato.
La gara riparte al giro 26. Hamilton comanda la gara senza patemi, anche se Vettel ha un passo piuttosto simile al pilota della McLaren. Nel tentativo di inseguire Hamilton, Vettel fa un’escursione fuori pista e danneggia leggermente la monoposto. Il pilota della Red Bull anticipa il pit stop e il passaggio alle gomme morbide per provare a superare Hamilton. Ma ecco il colpo di scena: Vettel viene penalizzato per aver superato il limite di velocità in corsia box! Al giro 43 Vettel sconta la penalità, ed è nono e di poco davanti a Raikkonen.
Al giro 44 Webber va ai box, e dai freni della sua monoposto esce tanto fumo nero. I meccanici controllano la macchina, e lo fanno ripartire. Due giri dopo il pilota australiano va a sbattere in curva 1 a causa del cedimento dell’impianto frenante. Hamilton va ai box per l’ultima sosta, e torna in pista alle spalle di Alonso, che deve ancora fermarsi. Pit stop anche per Barrichello e Kovalainen, mentre Button rimane in pista per cercare di superare con la strategia Kovalainen. Al cinquantesimo giro si ferma Alonso, che è davanti a Vettel e virtualmente sul podio. Button va ai box al cinquantunesimo passaggio: l’inglese riparte dopo 6.4 secondi e si trova davanti a Raikkonen, che deve fare un’altra sosta, e al compagno di squadra e rivale per il campionato Barrichello. Hamilton è leader incontrastato, Glock è comodo secondo, mentre Vettel cerca di riacciuffare Alonso e il podio. Il pilota tedesco però è in difficoltà nella gestione dei freni, e finisce lungo in curva 1. Vettel rallenta il ritmo, e comincia a essere braccato da Button. Il leader del mondiale è vicino alla Red Bull, ma preferisce non rischiare un sorpasso, visto che sta comunque guadagnando un punto su Barrichello.
Hamilton vince davanti a Glock e Alonso, che torna sul podio dopo il GP del Brasile 2008. Quarto Vettel. Quinto Button, che precede Barrichello. Settimo Kovalainen. Ottavo Kubica, che conquista un punto. Decimo e fuori dai punti Raikkonen, con una Ferrari lentissima tra le stradine di Marina Bay. Dodicesimo Trulli, che chiude davanti a Fisichella e Liuzzi.
CLASSIFICA GP SINGAPORE 2009
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