In questa puntata della nostra rubrica Fastback vi racconteremo il Gran Premio di Spagna 1975 corso al Montjuїc, un circuito situato nella città di Barcellona.
Sebbene fosse la quarta volta che le Formula 1 correvano su questo tracciato (la prima edizione fu nel 1969, la seconda e la terza nel 1971 e 1973) il mercoledì prima della corsa Beltoise, mandato in rappresentanza dalla GPDA, l’associazione dei piloti, e un ingegnere della CSI, l’ente che controllava la sicurezza di macchine e circuiti a quei tempi, si accorsero che i lavori ai guardrail erano stati fatti male e di conseguenza, al venerdì, tutti i piloti si rifiutarono di girare ad esclusione di Ickx e Brambilla, i quali effettuarono solo qualche tornata nel pomeriggio.
Il sabato mattina, alle 11:30, una commissione di piloti riconfermò che i lavori richiesti o non erano stati fatti o erano stati fatti male, ribadendo la loro volontà di non correre.
Ormai sembrava che il Gran Premio dovesse essere annullato, ma gli organizzatori cominciarono un duro braccio di ferro, riuscendo a strappare ai piloti la promessa di compiere anche solo pochi giri.
Tuttavia la foga e la fame di vittorie presero il sopravvento sulla parte razionale dei corridori e di conseguenza tutti non si limitarono a qualche giro a velocità bassa come avevano precedentemente stabilito, bensì diedero vita a una sessione di qualifiche combattuta che vide le Ferrari 312T di Lauda e Regazzoni prevalere sul resto del gruppo. L’unico coerente rimase il campione del Mondo in carica Emerson Fittipaldi su McLaren che andò talmente piano da arrivare a mancare le qualificazioni.
Per la 312T, la nuova macchina di Maranello che aveva debuttato nel Gran Premio precedente, a Kyalami in Sud-Africa, fu la prima grande impresa e tutti, tranne Lauda che già da tempo andava decantando le qualità della nuova creatura di Mauro Forghieri, rimasero impressionati dalla competitività delle rosse numero 11 e 12.
Dietro i due ferraristi si qualificarono James Hunt e Mario Andretti, rispettivamente alla guida della Hesketh e della modesta Parnelli. Ottima fu anche la prestazione di Brambilla su March, quinto.
Il giorno dopo fu tragedia: al via, mentre Wilson Fittipaldi e Arturo Merzario si ritiravano per protesta, le due monoposto della Ferrari, dopo appena 700 metri, entrarono in collisione tra loro e per entrambi i piloti la gara fu rovinata: Lauda si ritirò, Regazzoni proseguì anche se a fine gara non fu classificato perché staccato di quattro giri dal vincitore. Nell’incidente inziale furono coinvolti anche Brambilla e Andretti: il primo non ebbe troppe conseguenze, riuscendo a proseguire la gara e a concluderla, il secondo invece fu costretto ad alzare bandiera bianca al giro 16 a causa della sospensione danneggiata.
La gara, nonostante il botto al via e le condizioni precarie del tracciato, è tranquilla fino alla 25° tornata quando alla Lola di Rolf Stommelen, in testa al Gran Premio (grazie anche al ritiro di piloti del calibro di Hunt, Peterson, Scheckter, Pace, Depailler e Andretti), cede il supporto dell’alettone, e così l’auto finisce, dopo diverse carambole, tra gli spettatori. Il bilancio è gravissimo: quattro morti (lo spettatore Andres Ruiz Villanova, i giornalisti de Roia e Font Bayarri e il commissario Joakuin Morera) e sei feriti. Anche lo sfortunato Rolf ebbe delle conseguenze: la frattura di entrambe le gambe e un conseguente lungo periodo di stop, che lo costrinsero a saltare gran parte del Mondiale (tornerà solo per i Gran Premi d’Austria e d’Italia a fine stagione).
Dopo ulteriori quattro giri il direttore Villapadierna decise di interrompere la gara e sventolò la bandiera a scacchi davanti alla McLaren numero 2 di Jochen Mass, connazionale di Stommelen, alla prima e unica vittoria in Formula 1.
Secondo fu Ickx su Lotus, che qui ottenne l’ultimo podio della sua carriera su macchine a ruote scoperte nonché gli unici punti in stagione. Il terzo posto fu conquistato da Reutemann che riuscì a precedere Jarier (penalizzato di un minuto per aver sorpassato con bandiere gialle esposte), Brambilla e Lella Lombardi, che conquistò uno storico mezzo punto, il primo e finora unico conquistato in Formula 1 da una rappresentante del gentil sesso in oltre sessant’anni.
Completarono la gara anche il deb Brise e Watson, mentre Regazzoni e Migault non furono classificati. La gara fu interrotta dopo soli 29 giri e 43 minuti di corsa e di conseguenza, per la prima volta, fu attribuito metà punteggio poiché non era stato completato almeno il 75% della distanza prevista.
Dopo questa gara si dovrà attendere un bel po’ per risentire l’inno tedesco sul podio, quando in Formula 1 arriverà un certo Michael Schumacher…
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