La gara di Valencia 2012 della MotoGP verrà ricordata soprattutto come l’ultima corsa disputata da Casey Stoner. Il pilota australiano, fra lo stupore generale, aveva annunciato l’intenzione di ritirarsi nella conferenza stampa del giovedì del Gran Premio di Francia a Le Mans, e nonostante le continue richieste dei fan e del suo team non è tornato sulla sua decisione. Stoner lascia il Motomondiale con due titoli iridati, tante vittorie, e con il merito di aver portato al successo per primo la Ducati, risultato finora mai replicato.
Casey Stoner inizia a correre già da bambino in Australia, dove disputa tantissime gare nei Dirt e Short Track. Queste gare di pochi giri sono state fondamentali per Casey, dato che qui ha imparato a guidare al massimo già nei primissimi chilometri di una corsa, caratteristica che lo ha sempre contraddistinto nel corso della sua carriera e che gli ha permesso di porre le basi per molte delle sue vittorie. Stoner si trasferisce in Europa nel 2000 e corre in Spagna e in Inghilterra, e nella terra della regina Elisabetta giunge secondo nel mondiale 125, ottenendo ben 7 vittorie. Nel 2001 si affaccia al Motomondiale, disputando due corse come wild-card e marcando quattro punti in Australia. Nel 2002 debutta in 250 col team di Lucio Cecchinello, e nonostante la poca esperienza riesce a fare 68 punti e ad arrivare quinto nel Gran Premio della Repubblica Ceca a Brno.
Nel 2003 decide di passare in 125 sempre con il team Cecchinello. Casey ottiene tre secondi posti e la sua prima vittoria nel Motomondiale a Valencia. In questa stagione Casey mostra abilità velocistiche fuori dal comune, ma la sua inesperienza lo porta ad osare troppo e a cadere spesso. Proprio per le sue cadute frequenti gli viene affibbiato il soprannome “Rolling Stoner”. Nel 2004 passa alla KTM. La moto austriaca nelle mani di Vincent e Locatelli non andava avanti, mentre con Kallio si era visto qualcosa, ma è con Stoner in sella che la KTM si trasforma in una moto estremamente competitiva, iniziando a frequentare stabilmente i quartieri alti della classifica. Casey nel 2004 ottiene 5 podi e un primo posto in Malesia, mostrandosi una scheggia anche sul bagnato.
Nel 2005 il pilota australiano decide di fare il salto in 250, riabbracciando la squadra di Lucio Cecchinello, che gli mette a disposizione un’Aprilia ufficiale. Stoner non soffre minimamente il cambio di categoria e ottiene cinque vittorie nel corso della stagione, dando una lezione di guida a tutti nell’acquitrino della Cina e in Turchia. Ai cinque successi si aggiungono altrettanti podi e questi brillanti risultati consentono a Casey di piazzarsi secondo nel mondiale, alle spalle dello spagnolo Daniel Pedrosa.
Il 2006 è l’anno del passaggio in MotoGP, sempre sotto l’ala protettrice di Cecchinello e (stavolta anche) della Honda. Già al terzo appuntamento dell’anno, in Turchia, Casey lotta per la vittoria, ma Marco Melandri riesce a sopravanzarlo alla terzultima curva, relegando il talento australiano al secondo posto. Nel corso della stagione Stoner non riesce ad ottenere altri podi, ma chiude spesso nella parte alta della zona punti, nonostante abbia a disposizione una Honda clienti. Le sue performance convincono la Ducati a metterlo sotto contratto per affiancare Loris Capirossi nel team ufficiale in sostituzione di Sete Gibernau.
Il connubio per il 2007 si rivela vincente. Nella prima gara della stagione, in Qatar, Stoner riesce ad avere la meglio su Valentino Rossi, facendo registrare così il suo primo acuto in MotoGP. L’annata prosegue in maniera strabiliante. Le gomme Bridgestone della Ducati si rivelano più performanti rispetto alle Michelin di Honda e Yamaha, ma ridurre i successi di Stoner al solo fattore gomme è molto riduttivo, perchè la Ducati, nel corso del campionato, è performante solo con l’australiano in sella; infatti per il compagno di squadra Capirossi, eccezion fatta per Motegi, non c’è gloria. Dopo il successo del Qatar Stoner ottiene altre nove vittorie e a Motegi si laurea per la prima volta campione MotoGP. Dopo 30 anni una casa motociclistica italiana vince il titolo nella categoria più importante del Motomondiale, e il merito è del talento di Southport.
Nel 2008, dopo la vittoria in Qatar, disputa diverse gare incolori, dove fatica a tenere il passo dei primi e dove accumula un consistente distacco nella classifica iridata, ma grazie a tre vittorie consecutive (Donington, Assen e Sachsenring) torna prepotentemente in lizza per il titolo. Laguna Seca è la corsa clou della stagione: Rossi supera in partenza Stoner e gli impedisce ogni tentativo di fuga, sorpassandolo in maniera spettacolare al “Cavatappi”. Casey perde la pazienza e sbaglia all’ultima curva, cadendo e chiudendo secondo. La stessa scena si ripete anche nei due appuntamenti successivi a Brno e a Misano, ma qui la moto di Casey non è nelle condizioni di continuare e così Stoner colleziona due zeri pesantissimi, chiudendo con la sua Ducati secondo nel mondiale dietro a Valentino Rossi.
Nel 2009 comincia alla grande vincendo in Qatar. La sua stagione prosegue bene fino a Barcellona, quando è ancora a pari punti con Rossi e Lorenzo. Da qui in poi, per il campione MotoGP 2007 inizia un calvario. Casey è spesso senza fiato e al termine del Gran Premio di Barcellona quasi sviene in parco chiuso. Dopo un periodo negativo a causa dei problemi di salute decide di fermarsi per 3 gran premi. Le malelingue dicono che Stoner abbia il mal di Ducati, in realtà i “negazionisti” verranno zittiti quando si scoprirà che Stoner aveva anemia e dolori al costato a causa di un’intolleranza al lattosio e proprio per questo motivo sarà costretto a cambiare radicalmente la sua dieta.
Stoner torna all’Estoril e ottiene un grande secondo posto, mentre a Phillip Island e in Malesia vince in maniera autoritaria. Nell’appuntamento conclusivo della stagione, a Valencia, cade nel giro di riscaldamento, rovinando subito la sua gara. Il 2010 è l’ultimo anno in sella alla moto di Borgo Panigale. Il suo ex team manager Livio Suppo, passato alla Honda, preme per portarlo nel team ufficiale della casa giapponese, e Casey decide di accettare l’offerta firmando un contratto biennale. Stoner chiude la sua esperienza in Ducati con tre vittorie, dominando sul circuito di Aragon e a casa sua, in Australia. Criticato per le tante cadute, alla prova dei fatti si rivela l’unico pilota Ducati sempre competitivo nel periodo 2007-2010, e il suo sostituto, Valentino Rossi, non sarà mai in grado di replicare i suoi risultati.
Il 2011 è l’anno del secondo trionfo mondiale. Già nel primo test con la Honda, a Valencia, va come un razzo, e nessuno riesce a fermare il tornado Stoner. Casey ottiene 10 vittorie e si dimostra il pilota più veloce del gruppo, anche se Lorenzo gli contende il mondiale fino al Gran Premio d’Australia quando l’iberico è costretto al forfait. Stoner si laurea così campione per la seconda volta, e stavolta riesce a festeggiare in casa, vincendo gara e campionato. A fine 2011 le moto da 800 cc vanno in pensione, lasciando spazio alle 990 cc (presenti dal 2002 al 2006). Stoner così passa alla storia come il pilota che ha ottenuto più vittorie con le 800, ben 33 in 5 anni. Nel 2012 inizia alla grande, arrivando terzo in Qatar a causa del dolore ad un braccio, ma vincendo nelle due corse successive a Jerez ed Estoril, due circuiti da sempre indigesti al campione della Honda. A Le Mans annuncia l’intenzione di abbandonare le competizioni al termine della stagione a causa di una passione venuta meno nel tempo. Casey punta il dito contro la DORNA per diverse scelte tecniche controverse sulla serie, non ultima l’introduzione delle CRT. Dopo questa dichiarazione manca il successo per tre gare consecutive, tornando alla vittoria ad Assen. Nelle due corse successive aumenta il suo distacco nel mondiale da Jorge Lorenzo: una caduta nell’ultimo giro in Germania e un’escursione al Mugello che lo relega all’ottavo posto lo tolgono, di fatto, dalla lotta per l’iride. Ma al peggio non c’è mai fine: Stoner si infortuna seriamente alla caviglia ad Indianapolis ed è costretto a saltare tre gare (in due di queste lo sostituirà il pilota della Honda SBK Jonathan Rea). Torna a Motegi, dove, non ancora in perfette condizioni, conquista il quinto posto. Tuttavia il suo obiettivo è il colpo grosso in Australia, e lo centra con una gara imperiosa. Nell’ultima gara della stagione, nonostante la scelta sbagliata delle rain, rimonta da fuoriclasse e termina la sua carriera con un terzo posto.
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