Il campionato 2009 ha già emesso il suo verdetto in Brasile, con Jenson Button che è diventato per la prima volta campione del mondo, vincendo il duello interno alla Brawn GP con Barrichello. La stagione di Formula 1 non è però ancora chiusa, e c’è un ultimo gran premio alle porte.
Il Circus, per la prima volta nella storia, fa tappa in quel di Abu Dhabi, sul circuito di Yas Marina. La pista, che si articola su 21 curve ed è lunga 5 km e 554 metri, è stata disegnata dall’architetto tedesco Hermann Tilke, uomo di fiducia di Bernie Ecclestone e già progettista degli ultimi tracciati entrati nel calendario di Formula 1 (Sepang, Bahrain, Shanghai, Istanbul). Nonostante la lentezza dei lavori, il tracciato viene completato in tempo utile per il mondiale 2009, e l’esito positivo dell’ispezione della FIA del 7 Ottobre permette ad Abu Dhabi di ospitare il round conclusivo del mondiale.
La pista fin da subito non stuzzica molto gli appassionati e gli addetti ai lavori. Nell’occhio del ciclone finisce soprattutto l’ultimo settore, fatto di curve lente a 90 gradi e che non permettono sorpassi. Il punto più particolare della pista è l’uscita dei box, molto tecnica e che passa sotto curva 1 e curva 2, per poi ricongiungersi col circuito all’ingresso della terza curva.
Diversi piloti esprimono pareri alquanto diplomatici sulla bellezza dello Yas Marina Circuit. Kimi Raikkonen invece è uno dei pochi piloti a prendere una posizione netta, dicendo della pista: “Le prime curve sono abbastanza carine, ma il resto è una merda!” Un battesimo niente male per un circuito di recente costruzione, nonché grande novità del calendario di Formula 1 2009. La dichiarazione del pilota della Ferrari scatena l’ira di uno degli sponsor del Cavallino, Mubadala Development, fondo sovrano di Abu Dhabi, che fra l’altro detiene il 5% delle quote della scuderia di Maranello. Raikkonen però non rivede il suo giudizio sul tracciato; anzi, tornando ai box dopo le prove libere rincara la dose. Iceman, protagonista di un’escursione nel primo settore, confida ai tecnici di Maranello: “Con tutto quell’asfalto e quei c… di cordoli disegnati ovunque, non capivo quale fosse la pista e dove dovessi rientrare.”
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