Riprendiamo la nostra rubrica Sguardo al Passato rispolverando una storica scuderia di Formula 1 di fine anni ’90 che, nonostante le sole tre stagioni nella massima serie, è riuscita a ottenere la vittoria in una gara del campionato: parliamo della Stewart Grand Prix.
La Stewart venne fondata nel 1996 da sir Jackie e dal figlio Paul, dopo un’esperienza quasi decennale nella gestione di un team nelle Formule minori, la Stewart Racing (fondata nel 1988, ndr). Nonostante l’origine scozzese della famiglia Stewart, la sede scelta per la costruzione della Factory fu Milton Keynes, città del sud-est dell’Inghilterra.
1997: IL DEBUTTO
La Stewart prese parte per la prima volta al campionato del mondo di Formula 1 nel 1997. Il 19 dicembre 1996 venne presentata la prima monoposto, la SF01 motorizzata Ford, insieme alla line-up del tutto inedita formata dall’ormai esperto pilota brasiliano Rubens Barrichello e dall’ex-McLaren Jan Magnussen (padre di Kevin, ndr).
Fin dai primi test stagionali, la vettura scozzese si mostrò molto competitiva, ma nelle prime gare non vennero ottenuti risultati di rilievo, a causa dei ritiri di entrambi i piloti. Il primo vero acuto della Stewart porta il nome di Barrichello, che riuscì a conquistare un incredibile secondo posto nel Gran Premio di Monaco, quinto appuntamento stagionale, in una gara condizionata dalla tantissima pioggia scesa sul circuito del Principato. Il brasiliano ottenne anche i primi punti per il team, anche se chiuse staccato di quasi un minuto dal dominatore della corsa Michael Schumacher.
Anche nel proseguo della stagione, la SF01 si mostrò molto veloce, anche se la scarsa affidabilità limitò fortemente le prestazioni della squadra, soprattutto del V10 Ford Zetec-R. Solo in otto occasioni su 34, i due piloti portarono a termine le gare e i sei punti conquistati da Barrichello a Monte Carlo restarono gli unici della stagione, che terminò al nono posto della classifica costruttori.
IL 1998
La seconda stagione fu più complicata della prima per la Stewart. La SF02, la monoposto del 1998, patì ancora i problemi di affidabilità che caratterizzarono l’annata precedente, ma non riuscì ad avere la stessa competitività della SF01. Per quanto riguarda i piloti, Rubens Barrichello e Jan Magnussen furono confermati per la prima parte della stagione, con il danese che fu sostituito da Jos Verstappen a partire dal Gran Premio di Francia, ottavo appuntamento stagionale
Al termine della stagione, la Stewart concluse all’ottavo posto della classifica costruttori con 5 punti, 4 conquistati da Barrichello in Spagna e in Canada e uno da Magnussen sempre a Montreal.
1999: LA PRIMA (E UNICA) VITTORIA
La prima novità portata dal 1999 fu l’arrivo di Johnny Herbert al fianco di Rubens Barrichello, andando a formare una delle coppie con maggior esperienza all’interno del paddock della Formula 1. Inoltre, dopo l’acquisizione della Cosworth al termine del 1998, la Ford decise di riprogettare completamente il motore di Formula 1, per cercare di risolvere quei problemi di affidabilità che avevano martoriato la Stewart nelle stagioni precedenti. Nonostante ciò, nelle prime gare il V10 CR-1 3.0 soffrì di importanti problemi di surriscaldamento, che costrinsero i tecnici Ford a ridurre la potenza erogata dal propulsore.
Al di là delle problematiche legate al motore, la SF3 si dimostrò molto competitiva fin dalle prime uscite stagionali. Nel Gran Premio del Brasile, secondo appuntamento stagionale, Barrichello condusse la gara per oltre venti giri, prima di dover cedere il passo alla concorrenza per un guasto alla sua monoposto.
Nel successivo Gran Premio di San Marino, a Imola, lo stesso Barrichello ottenne il primo podio stagionale, chiudendo la gara al terzo posto. Questo risultato bissato nel Gran Premio di Francia sempre dal brasiliano, che a Magny-Cours ottenne anche la prima pole position della carriera e anche della Stewart.
Il culmine del 1999 e della Stewart arrivò al Gran Premio d’Europa, al Nürburgring. In una gara caratterizzata dai tantissimi colpi di scena, Johnny Herbert trionfò davanti alla Prost di Jarno Trulli e al compagno di squadra Barrichello. Un successo storico, l’unico della scuderia scozzese che porta il nome di sir Jackie.
La stagione terminò con il quarto posto finale nella classifica costruttori, dietro a Ferrari, McLaren e Jordan, miglior risultato per la Stewart nella sua breve, ma intensa storia.
L’anno successivo la scuderia venne ceduta alla Ford, che la ribattezzò Jaguar Racing. La Jaguar rimase in Formula 1 fino al 2004, per poi cedere le sue quote a Dietrich Mateschitz, che creò la Red Bull Racing, la cui sede è rimasta tuttora a Milton Keynes.
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