Sguardo al passato | McLaren-Mercedes, la storia del binomio anglo-tedesco

Riviviamo le avventure della prima alleanza tra McLaren e Mercedes che durò dal 1995 al 2014

15 febbraio 2021: in questa data verrà presentata la nuova monoposto della McLaren, la MCL35M. Un nome molto importante, che racchiude la sua nuova era in quella M, che sta per il passaggio ai motori Mercedes. Va così a riformarsi uno dei binomi più noti e vincenti della Formula 1 recente, che ha portato alla conquista di 4 titoli mondiali, 3 piloti e uno costruttori, oltre alla vittoria di ben 78 Gran Premi in 20 anni. E da quest’anno il nome McLaren-Mercedes ritorna in Formula 1. Ma prima della presentazione di stasera, andiamo a rivedere la storia della prima ‘alleanza’ anglo-tedesca.

Gli inizi e i primi segnali

McLaren MP4/10: la prima monoposto del team di Woking motorizzata Mercedes

Nel 1994 la McLaren chiude il suo peggiore anno dall’83. Il team di Woking, dopo aver perso prima i motori Honda nel 1992 e poi Ayrton Senna l’anno dopo, aveva deciso di ricominciare con Peugeot, che nel frattempo veniva da un ciclo di successi con la 905 alla 24 ore di Le Mans. Ma i nuovi motori della casa francese si rivelarono poco potenti e inaffidabili. Ron Dennis fa concludere il rapporto già a fine stagione e per il 1995 si rivolge a Mercedes-Benz che nel frattempo aveva chiuso il rapporto con Sauber dopo anni di vittorie nel panorama endurance e un debutto promettente come motorista in F1.

Il 1995 è il primo anno del binomio McLaren-Mercedes con la MP4/10. I risultati furono più deludenti di quello precedente con Peugeot, con soli 30 punti e due podi conquistati, ma è dal 1996 che cominciano a vedersi i primi segnali di ripresa del team di Woking. La MP4/11 non può competere con le Williams-Renault di Adrian Newey, ma Mika Hakkinen e David Coulthard riescono a lottare davanti con Ferrari e Benetton e conquistano ben 6 podi, pur rimanendo quarti nel costruttori.

GP Australia 1997

La MP4/12 del 1997 segna la svolta decisiva di McLaren e Mercedes, sia dal punto di vista estetico (via Marlboro, dentro West) che di quello prestazionale. Coulthard conquista già a Melbourne la prima vittoria della McLaren dopo Adelaide 1993 e la stagione continua con altri due trionfi a Monza e nella gara finale di Jerez, con quest’ultima vinta da Hakkinen. Proprio Mika sarà chiamato a prendere il timone della scuderia di Woking a seguito della rivoluzione che sarà seguita l’anno dopo.

Il cambio regolamentare e i mondiali del “finlandese volante”

McLaren MP4/13: la monoposto che con Hakkinen e Coulthard vinse i titoli piloti e costruttori del mondiale 1998

Per il 1998 le vetture furono sottoposte a radicali modifiche: la larghezza dell’auto venne ridotta di 20 centimetri e si andarono a sostituire i pneumatici slick con delle gomme scanalate. La McLaren arrivò alla stagione con due cambi fondamentali: l’arrivo di Adrian Newey dalla Williams e il passaggio dalle gomme Goodyear alle più performanti Bridgestone. Tutto si tramutò nella MP4/13, una monoposto velocissima che andrà a vincere 9 gare di cui 8 con Hakkinen e che a Suzuka conquisterà sia il titolo piloti che quello costruttori.

Nel 1999 la McLaren MP4/14 conquista altre 7 vittorie in stagione, ma cederà lo scettro del costruttori alla rivale Ferrari. Nonostante ciò, Hakkinen riuscirà a riconfermarsi campione del mondo sempre nel finale di stagione in Giappone. Nei due anni successivi le monoposto McLaren sono sempre veloci, ma la crescita esponenziale di Michael Schumacher e della Ferrari lasciano il team di Woking a secco di titoli. Dopo il 2001 Mika annuncia il suo addio alla Formula 1 e Ron Dennis decide di sostituirlo con un altro finlandese: il giovane promettente Kimi Raikkonen.

GP Monaco 2003

Per il 2002 la McLaren decide di cambiare nuovamente gomme, passando alle Michelin, ma è l’affidabilità il vero problema delle macchine motorizzate Mercedes. In quell’anno il team conquistò una sola vittoria con Coulthard a Monaco, mentre nel 2003 Raikkonen contese il titolo fino all’ultima gara grazie alla sua prima vittoria in Malesia e ad altri 8 podi. Si passa per il 2004, l’anno peggiore fino ad allora del binomio McLaren-Mercedes, con una MP4-19 nata lenta e fragile a causa delle tensioni tra Adrian Newey e Ron Dennis. Il 2005 sarà l’ultimo anno dell’ingegnere alla McLaren, che prima di passare alla Red Bull disegnerà la MP4-20 con la quale Raikkonen e Montoya conquisteranno 10 vittorie e il secondo posto nel costruttori.

Passaggio ai V8 e il “rookie sensation” Lewis Hamilton

GP USA 2007: Hamilton conduce Alonso per un 1-2 McLaren

Nel 2006 arrivano i motori V8 e per la McLaren è un anno di transizione con zero vittorie nonostante i 9 podi conseguiti. Ma è dal 2007 che il team di Woking ritorna competitiva grazie all’ingaggio dell’allora campione in carica Fernando Alonso dalla Renault e dal debutto di un giovane inglese molto promettente: Lewis Hamilton. La MP4-22, disegnata da Paddy Lowe, riesce a competere alla pari con la rivale Ferrari e segna anche l’inizio della accesa rivalità tra Hamilton ed Alonso.

4 vittorie e 109 punti a testa per chiudere secondi nel campionato piloti dietro al ferrarista Raikkonen (110) in un’annata però segnata dalla squalifica McLaren per lo scandalo Spy-Gate che causerà successivamente il ritorno di Fernando alla Renault. Hamilton, rimasto come pilota N.1 del team di Woking, si ripresenta nel 2008 con l’obiettivo del titolo piloti grazie alla MP4-23. Dopo 5 vittorie, nel finale in Brasile rivede i fantasmi delle ultime gare 2007 che gli hanno fatto perdere il campionato. Tutto si riduce all’ultimo giro finché… “Is that Glock?”.

Con quel sorpasso all’ultima curva, Lewis Hamilton diventa il più giovane pilota a diventare Campione del Mondo di Formula 1. Il costruttori va nuovamente alla Ferrari, ma la festa è tutta per la McLaren-Mercedes. Pochi però sapevano che quello sarebbe stato l’ultimo titolo conquistato da questo binomio. Non perché nel 2009 ci fu un’altra rivoluzione regolamentare con aerodinamica limitata e ritorno alle gomme slick, ma perché proprio in quelli anni la Mercedes pianificò il suo ritorno come costruttore proprio in F1 grazie alla Brawn GP che in quell’anno vincerà il campionato con Jenson Button.

La lenta ed inesorabile fine della McLaren-Mercedes

GP Brasile 2012: l’ultima vittoria di Button e della McLaren

L’inizio del nuovo decennio vede la McLaren ancora davanti a lottare per le vittorie e il titolo. Nel 2010, con la MP4-25, Hamilton e Button conquistano 5 vittorie e il secondo posto nel costruttori, mentre cominciava l’era di dominio della Red Bull di Vettel e Newey. La storia si ripete anche nel 2011 e nel 2012 quando i due piloti inglesi conquistarono in entrambe le stagioni 6 vittorie, tre a testa, mentre le loro ambizioni da titolo venivano frantumate o dalla superiorità della Red Bull o dall’inaffidabilità delle loro vetture.

Nel 2013 Hamilton lascia la McLaren per andare alla Mercedes: al suo posto il team di Woking chiamò il promettente Sergio Perez dalla Sauber. Ma l’annata segnò il declino del costruttore inglese. La MP4-28 non si rivela in grado di lottare con Red Bull, Ferrari e anche le emergenti Mercedes e Lotus. Non riesce a conquistare nemmeno un podio, chiudendo l’anno al quinto posto costruttori dopo una faticosa battaglia con le Force India. Questo risultato fu figlio anche delle decisioni Mercedes, che aveva spinto sempre di più sul suo omonimo team con sede a Brackley, tant’è che la Mercedes chiuderà seconda nel campionato costruttori del 2013.

In quello stesso anno la F1 si preparava alla rivoluzione turbo-ibrida e la McLaren annunciò che dal 2015 sarebbe tornata con Honda, riformando il binomio di successo di fine anni 80/inizio anni 90. Il resto (purtroppo) è storia. Così il 2014 fu l’ultimo anno della prima alleanza McLaren-Mercedes. E non fu un anno entusiasmante: il doppio podio conquistato nella gara inaugurale in Australia non fu che un fuoco di paglia per l’esordiente Kevin Magnussen e Jenson Button. Nel resto delle gare continuarono sulla falsa riga del 2013, chiudendo il campionato nuovamente al quinto posto nel costruttori.

GP Abu Dhabi 2014: il binomio McLaren-Mercedes si conclude dopo 20 anni con Button P5 e Magnussen P11

E così si concludono i 20 anni della collaborazione tra McLaren e Mercedes. Un binomio che ancora oggi sta a cuore a tutti gli appassionati che sono nati tra gli anni 90 e hanno assistito dalla TV le gare di Formula 1 del nuovo millennio. E oggi, dopo 7 anni, sta per ritornare. Nessuno sa se condurrà ad un nuovo ciclo di successi o meno, ma queste due storie, seppur diverse, si assomigliano. In mezzo, infatti, c’è una squadra di uomini vogliosi di ritornare a lottare non solo per delle sporadiche vittorie. E allora godiamoci lo spettacolo, sperando che il nuovo corso della McLaren-Mercedes possa riportare Woking ai fasti degli anni 90/2000 (insieme anche alla Ferrari, ma questa è un’altra storia…).

Immagine in evidenza: © McLaren / Twitter page

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