Undercut: Bottas – Mercedes; è sempre colpa di entrambi

Il rapporto tra il finlandese e la Mercedes terminerà a fine stagione, e la Mercedes dovrebbe ripensare a come è stato gestito questo rapporto

La stagione 2021 di Valtteri Bottas non è sicuramente una di quelle stagioni che passerà alla storia. Abbastanza anonimo finora, tranne per il crash di Budapest e l’errore del Messico, il finlandese sembra essere in difficoltà e a non riuscire a risalire la china. Proprio a causa di queste sue difficoltà, la Mercedes ha scelto di non continuare a lavorare con il finlandese.

In tutta la sua carriera in Mercedes, Bottas non è mai stato messo in condizione di stare tranquillo. Mai un contratto lungo, mai la sensazione di poter essere in qualche modo protagonista, anche se solo per un weekend. Condannato all’eterno ruolo di comparsa, Bottas ha sempre dovuto faticare per il rinnovo, vivendo di abnegazione e sacrifici per aiutare la Mercedes a puntare i riflettori su Lewis Hamilton.
Il suo dover arrivare alla pausa estiva con l’ansia legata al rinnovo, lo ha probabilmente portato ad un tracollo, con un Valtteri che non ha dato mai la sensazione di essere presente al 100%. Errori grossolani, mancanza di performance, e una dose (forse eccessiva) di autocritica, sono all’ordine del giorno nel 2021 di Bottas. 

Il suo errore alla partenza del GP del Messico ha probabilmente consegnato il mondiale a Max Verstappen e alla Red Bull, ma non si può negare che il finnico sia sempre stato a totale disposizione della squadra. 

Nei suoi anni in Mercedes, a parte una forte dichiarazione arrivata direttamente da Toto Wolff con il famoso “Sono stato io a non far andare Bottas in Ferrari, lo volevamo fortemente in Mercedes”, Bottas non è mai stato considerato una vera alternativa ad Hamilton. E non solo per l’evidente gap di performance tra i piloti, ma per il semplice fatto che è sempre ‘rimasto sulla porta’. Quel contratto rinnovato di anno in anno, che di fatto vuol dire “vediamo se intanto troviamo uno migliore”

Arrivato in Mercedes nel 2017 dopo l’addio a sorpresa di Rosberg, Bottas era certamente uno dei piloti di miglior prospettiva già dal suo esordio con la Williams-Renault. Entrato nelle grazie di Mercedes nel 2013, e successivamente diventato ufficialmente un ‘protetto’ di Wolff nel 2014, ha subito dimostrato di saper andar forte al settimo appuntamento della sua prima stagione da titolare: il Gran Premio del Canada, dove conquistò la terza posizione in griglia dopo una sessione di qualifica bagnata e tiratissima. 

E la Mercedes stessa, che non ha voluto che Valtteri si accasasse a Maranello, non ha mai davvero puntato su di lui. Sempre seguito dalla Casa tedesca, il finnico è stato ‘promosso’ solo per l’improvviso ritiro di Rosberg, ma accanto a lui la Mercedes ha sempre messo delle alternative. Wehrlein prima e Ocon dopo. Con Bottas che ha sempre visto un rinnovo di contratto ‘solo’ annuale mentre Wolff attendeva che uno degli altri esplodesse o che qualche altro baby-fenomeno del vivaio venisse fuori. E infatti, la pazienza ha premiato la Mercedes, che si è ritrovata per le mani un certo George Russell, che è ormai al suo terzo anno di Formula 1 e ha dimostrato di saperci fare. 

E proprio mentre i due si stuzzicavano a distanza, con Russell che, sfoggiando un gran sorriso, dichiarava “So già con che colori correrò il prossimo anno”, mentre Bottas dichiarava “Saprete tutto quando sarà il momento opportuno, spero solo che riuscirò finalmente ad avere un contratto lungo”, l’Alfa Romeo trattava su più tavoli per rinnovare la sua coppia di piloti. Detto fatto, le voci che volevano Valtteri Bottas in Alfa Romeo per sostituire Raikkonen sono diventate realtà, ma il finlandese dovrà accontentarsi di un taglio di stipendio abbastanza consistente.  

La scelta di Bottas, per Alfa è chiara: un pilota che sa vincere, che sa fare gioco di squadra e che non è lento.
Sperando che proprio l’Alfa Romeo permetta a Bottas di rilanciarsi e di trascorrere al meglio i suoi ultimi anni di carriera. Prendendosi magari qualche piccola rivincita e, perchè no, facendosi fare qualche favore dal compagno, come quelli che lui ha dovuto fare a Hamilton nel suo lungo percorso in Mercedes. 

Con la griglia 2022 praticamente del tutto definita, resta solo da capire quali saranno i valori in campo relativamente alle performances delle monoposto, sperando che l’Alfa possa produrre una buona vettura che permetta a Valtteri di essere sereno e di esprimersi al massimo.  

Immagine in evidenza: © PETRONAS Motorsports / Twitter page

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