Una gara senza esclusione di colpi la seconda della Race of China, quartultimo week-end della stagione 2019 del WTCR. Tanti incidenti che hanno messo fuori molti protagonisti o che li hanno visti coinvolti, nel corso dei 15 giri di Gara 2.
La corsa inizia subito con un contatto tra Benjamin Leutcher e Tiago Monteiro, con il tedesco costretto a parcheggiare la sua Volkswagen contro le barriere, mentre il portoghese ha replicato la stessa mossa ma ai box. Poche curve più avanti un contatto tra una delle Lynk&Co, la Hyundai di Farfus e la Honda di Guerrieri, ha spedito la Civic dell’argentino contro il guard rail, mentre la i30 è stata lasciata in mezzo alla pista. Qualche secondo più tardi un contatto tra Azcona ed Ehrlacher porta il francese a fare un fuori pista e lo spagnolo a danneggiare la sua vettura; intanto Ma Qing Hua è stato a sua volta costretto al ritiro dopo essere stato tamponato alla seconda delle chicane del settore centrale.
Una partenza, che definire rocambolesca sarebbe riduttivo, ha costretto i commissari di gara a mandare in pista la Safety Car per quattro giri, permettendo ai marshall di liberare la pista da vetture e detriti. Questo start ha portato il numero di vetture in pista da 25 (Langveld non è partito, ndr) a 20.
La ripartenza del sesto giro è stata molto più tranquilla rispetto alla prima. Da annotare solo un errore di Bjork al settimo giro, che lo ha portato a perdere due posizioni regalando la quinta ad Haglof e la sesta a Muller.
Al principio dell’ottava tornata, probabilmente un contatto tra Azcona e Guerrieri, ha messo fuori entrambi i piloti, che lottavano per un posto in top ten, con possibilità di top 5. Gara proseguita abbastanza tranquillamente nelle posizioni di testa mentre nelle retrovie sia Ceccon, sia Vernay erano impegnati in una furiosa rimonta dalle retrovie.
A partire dal giro numero 11, Priaulx, al comando della gara, ha iniziato a soffrire il degrado degli pneumatici. Per un giro ha tentato di tenere Michelisz e Tarquini alle sue spalle, zigzagando e forzando le frenate. Nelle prime curve del 12° giro, però, ‘Norby’ ha tamponato il britannico lanciandolo nella via di fuga in erba e in fondo alla classifica. Ad approfittarne è stato Tarquini che ha colto la testa della corsa, tenendo le due vetture gemelle di Michelisz e Catsburg alle sue spalle. Dopo circa quattro chilometri, però, il ‘Cinghio’ ha lasciato via libera al compagno di squadra, permettendogli di guadagnare punti in ottica mondiale.
Un giro più tardi ancora altri incidenti caratterizzano la gara. Un fuori pista di Catsburg, con conseguente rientro molto azzardato, ha portato sia lui, sia Haglof fuori pista. Mentre le Lynk&Co hanno guadagnato il terzo e quarto posto, con Haglof subito dietro, l’olandese di Hyundai ha iniziato a perdere posizioni. La sua i30, danneggiata dalla toccata, è diventata una chicane mobile, molto decisiva anche per le sfide a centro gruppo.
Al termine del quindicesimo giro, Norbert Michelisz ha tagliato il traguardo per primo, precedendo Gabriele Tarquini e Yvan Muller, entrambi sul podio. Per Hyundai questa è la quarta vittoria in Cina, la quale la porta a condividere il secondo posto con Citroen.
Quarta posizione per Thed Bjork alle cui spalle è giunto Daniel Haglof con la prima delle Cupra. Più lontano Attila Tassi con l’unica Honda superstite sotto la bandiera a scacchi. Settimo Rob Huff davanti a Nicky Catsburg e Tom Coronel, con Kevin Ceccon (partito ultimo) a serrare le prime dieci posizioni della classifica finale. 11° Vernay, quindi Bennani, Kristofferson, Shedden ed Ehrlacher ultimo dei piloti a punti.
Dopo le qualifiche di questa notte e la classifica di gara 2, la graduatoria del campionato piloti vede un nuovo leader. Per la prima volta nel corso della stagione un pilota non-Honda guarda tutti dall’alto. Questi è Norbert Michelisz con 247 punti, 16 in più di Esteban Guerrieri. Con le due gare disputate a Ningbo, Yvan Muller si rilancia in ottica mondiale con 205 punti, seguito a 7 lunghezze dal team mate Thed Bjork. A quota 188 punti c’è Mikel Azcona.
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